Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Mario PERILLI (nella foto), Consigliere regionale del PD e Vice Presidente della Commissione Agricoltura:
<< Non smette di creare allarmismo il piano di dimensionamento scolastico che nella Provincia di Rieti rischia seriamente di determinarsi con ingenti conseguenze sull’intero assetto scolastico e sul futuro lavorativo di circa 130 persone. Dopo aver chiesto una seria riflessione alle istituzioni locali e ai dirigenti scolastici, e in piena sintonia con quanto fatto dalla collega Maria COSCIA in Parlamento, ho presentato nella giornata di ieri alla Pisana un’interpellanza firmata con altri colleghi del gruppo del PD con i quali abbiamo richiesto ufficialmente il rinvio dei tempi di applicazione della norma. Diverse le considerazioni che hanno portato all’interpellanza e su tutte quelle inerenti l’articolo della legge che prevede, a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012, le aggregazioni in istituti comprensivi per la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado. E non solo. Gli istituti compresivi, per acquisire l’autonomia, devono essere costituiti da almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. La norma precedente, fissava un range tra i 500 e i 900 alunni e quindi ben al di sotto dell’attuale soglia minima. Con questa norma si è messo in discussione l’assetto di gran parte delle istituzioni del primo ciclo e quindi l’impianto complessivo dei piani di dimensionamento.
Una situazione che ha visto oggi numerose Regioni italiane avere impugnato il provvedimento dinanzi alla Corte Costituzionale considerandolo lesivo delle loro competenze esclusive in materia di organizzazione della rete scolastica. Appare evidente come la definizione dei nuovi piani del dimensionamento regionale richieda tempi adeguati di consultazione tra tutti i soggetti interessati, tali da consentire la condivisione più ampia possibile. Non essendoci però le condizioni per farlo, chiediamo un rinvio dei tempi che sono sempre più stretti >>.