I cinquanta e più ospiti del Punto di Ristoro Sociale “San Lorenzo”, attivato in collaborazione tra Comune e Caritas diocesana di Perugia, sono rientrati nell’antico oratorio dei SS. Simone e Giuda Taddeo Apostoli (nella foto), adiacente alla storica chiesa del Carmine, in pieno centro, dove dall’autunno 2008 è ospitato questo servizio di grande rilevanza sociale ed aggregativa. Un servizio che ben presto, grazie alla presenza di diversi giovani volontari, in gran parte studenti universitari, si è rivelato luogo di incontro, di ascolto e di dialogo dal clima molto familiare nel non limitarsi al semplice consumo di un pasto caldo. Il Punto di Ristoro “San Lorenzo” è un luogo di riferimento anche per la vita di tutto il quartiere del Carmine e alcuni studenti, nello svolgere attività di volontariato al suo interno, hanno preso lo spunto per redigere la loro tesi di laurea. Ospiti e volontari sono ritornati dopo un paio di settimane di chiusura, ma in realtà il servizio del “San Lorenzo” è proseguito quotidianamente presso la “Sant’Anna dei Servitori”, la struttura di prima accoglienza della Caritas perugina situata anch’essa in pieno centro, in Via Vincioli. Questo trasferimento momentaneo del Punto di Ristoro Sociale è stato necessario per permettere dei lavori di ristrutturazione che hanno reso più funzionali gli ambienti dell’antico Oratorio e per rinnovare gli arredi della mensa, le cui spese sono state finanziate interamente dalla GSA S.r.l. (Gestione Servizi Aziendali) del Gruppo GeSeNu, l’azienda perugina che gestisce i servizi di nettezza urbana.
Da tempo la GSA s.r.l. aveva espresso alla direzione della Caritas la volontà di devolvere un contributo economico per le finalità socio-caritative dell’organismo pastorale della Chiesa diocesana. Il contributo, su espressa richiesta della stessa Caritas, è stato devoluto non in denaro, ma in opere finalizzate a realizzare il progetto di rendere più funzionali ed accoglienti gli spazi del Punto di Ristoro “San Lorenzo”. Cinzia, perugina del quartiere di Monteluce, ha sentito la nostalgia della mensa e dei ragazzi nelle ultime due settimane, perché non è potuta andare alla “Sant’Anna dei Servitori”: << Oggi sono felice di essere ritornata alla base. Questo luogo rappresenta per me una famiglia, perché, dalla Stella CERASA (il Vice Direttore della Caritas diocesana, n.d.r.) ai ragazzi volontari, Agnese, Eros, Paolo, Selene e Silvia, mi vogliono tutti bene >>. Ma un po’ per tutti gli altri ospiti, anche se la gran parte di loro ha continuato a condividere con i volontari il momento del pranzo alla “Sant’Anna”, è stato un giorno atteso, di ritorno alla “base”, riscaldato da un sole quasi primaverile, i cui raggi attraversavano i vetri del nuovo finestrone laterale all’altare dell’antico Oratorio dei SS. Simone e Giuda Taddeo Apostoli, un luogo sempre più luminoso ed accogliente.