di Gianfranco PARIS
E' di questi giorni la protesta di MEP Radio, la storica emittente reatina che da qualche anno è diventata una radio umbro-sabina, nei riguardi del Comune di Rieti a causa della concessione da parte del Presidente del Consiglio comunale della trasmissione in streaming della diretta dei consigli al di fuori delle regole stabilite dalla legge. Per verità MEP Radio non è la prima volta che solleva il problema della corretta applicazione della legge che fu approvata dal Parlamento allo scopo di mettere ordine nel caos del sottogoverno praticato dagli amministratori di ogni colore al fine di potere utilizzare i mass media a proprio favore con i soldi della collettività. Ma non era stata mai ascoltata, nemmeno dalle altre emittenti interessate che preferivano navigare anche loro nel nero sottofondo accontendandosi delle solite briciole.
Chissà perché in Italia il rispetto delle leggi non sta a cuore a nessuno, neanche a quelli che ne possono beneficiare. Si preferisce il mondo dei favori e quello del do ut des. La legge dice testualmente: Testo Unico della Radiotelevisione - Decreto legislativo 31 luglio 2005, n°177 (in cui ci sono i riferimenti della legge 7 giugno 2000, n°150 "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione della pubbliche amministrazioni", cioè la ripartizione delle quote da assegnare agli organi di informazione: 50% a quotidiani e periodici; 15% a radio e televisioni; il restante, ad altri, come siti internet o spese di organizzazione per eventi). MEP Rado trasmette le dirette del Consiglio comunale da oltre trent'anni, offre cioè un servizio pubblico alla collettività reatina senza alcuna remunerazione. Tutte le amministrazioni che fino ad oggi si sono alternate a palazzo di città non hanno mai riconosciuto a MEP Radio di fatto una qualche benemerenza. E' a tutti noto che il pubblico di un Consiglio comunale non esiste, i banchi riservati al pubblico sono sempre vuoti. Con la Radio l'interesse per i lavori del consiglio è aumentato notevolmente. Di ciò gli amministratori dovrebbero ben essere lieti e consapevoli. Ma da noi non è stato mai così, in tutti questi trent'anni mai un riconoscimento e tanto meno una lira di rimborso spese. Destra e sinistra hanno fatto orecchi da mercante. In particolare durante gli ultimi diciotto anni di amministrazione di destra è accaduto di tutto. I sindaci hanno utilizzato i fondi pubblici per acquistare spazi nelle TV e Radio locali a pagamento scegliendo senza alcuna regola le emittenti degli amici e hanno condotto la cosa con le regole ferree del sottogoverno. Intanto MEP Radio continuava a trasmettere gratuitamente le dirette del consiglio comunale. Siamo così arrivati al 2005, quando il Parlamento decise di intervenire sulla materia stante il caos che si verificava in tutto il territorio nazionale. A questo punto MEP Radio sollevò il problema e chiese a tutti gli amministratori del territorio di applicare la legge. Logica avrebbe voluto che tutti gli altri mass media gli fossero andati dietro. Ma non fu così, coloro che beneficiavano del sottogoverno si guardarono bene dal sostenere l'applicazione della legge e tutto è andato avanti come prima e più di prima. Massimo SPADONI, il Presidente della radio comunitaria MEP Radio, ha continuato ad andare avanti per la sua strada e tutto è rimasto come prima. Con il ritorno del centrosinistra al potere al Comune di Rieti ci si sarebbe aspettati che finalmente le cose sarebbero cambiate. Il nuovo Sindaco PETRANGELI e il nuovo Presidente del Consiglio comunale MARRONI (nella foto), che conoscono bene MEP Radio perché l'hanno potuta usare gratuitamente quando erano all'opposizione e sanno tutto, durante la campagna elettorale hanno inalberato la bandiera della legalità e hanno ottenuto dagli elettori un chiaro mandato a modificare l'andazzo che durava da diciotto anni in tutti i settori. Logica avrebbe voluto che anche in questa delicata materia ci si mettessero le mani. Ma non è stato così. Il Sindaco e gli Assessori hanno continuato ad apparire nelle TV locali, mantenendo il regime di prima. E questa volta è stato oltrepassato il segno. Senza colpo ferire, con la promessa di un compenso, ovviamente con il sistema di sempre, e come se nulla fosse, il Presidente dal Consiglio comunale MARRONI ha licenziato un comunicato nel quale si dice che è stata consentita la trasmissione dei consigli comunali in streaming ad una agenzia locale alla quale il comune di Rieti ha affidato già altri incarichi a pagamento. Così SPADONI, giustamente, ha tolti i microfoni dall'aula consiliare ed ora chi vorrà sentire quel che accade in consiglio, questa volta a pagamento perché i soldi del comune sono quelli nostri, dovrà munirsi di un computer, trovare il tempo per istruirsi a manovrarlo e per sedersi per ore a casa ad ascoltare. Chissà che ne pensano gli automobilisti e le persone che da casa potevano seguire, magari non interrompendo le loro occupazioni, ciò che accadeva a palazzo di città? Io penso che questa storia possa avere una sola via di soluzione: che finalmente si applichi la legge del 2005. E' inutile chiamare SPADONI e cercare i soliti accomodamenti. Applicate la legge. Renderete un servigio corretto alla comunità e dimostrerete di essere coerenti con quanto avete sbandierato durante la campagna elettorale e per il quale avete ottenuto la fiducia della maggioranza dei reatini. MEP Radio vuole solo questo perché è stufa di essere presa per il sellino e non intende farsi abbacinare dalla promesse del sottogoverno. Fatelo subito è anche nel vostro interesse.