Presentato a Perugia, presso la Sala della Partecipazione di Palazzo CESARONI (nella foto), il calendario di eventi di cultura, teatro, musica e tradizione popolare che caratterizzeranno i mesi di maggio e giugno, questo nel periodo che precede e caratterizza le festività di Pentecoste e del Corpus Domini. Oltre 50 appuntamenti e occasioni per visitare la città di Orvieto e vivere le atmosfere e le suggestioni del passato, l’arte, la storia, i colori, i profumi e i sapori della festa. Per vivere la stagione primaverile, perché è in Primavera che accadono i principali avvenimenti legati alla tradizione religiosa, storica e popolare orvietana come la Pentecoste e il Corpus Domini (altrettanti eventi avranno successive cadenze stagionali e saranno comunicati allo stesso modo nei prossimi mesi). A presentare il ricco calendario di appuntamenti, punteggiato da Gianluca FORESI “Giullar Cortese”, c'erano:
Giuseppe GERMANI, Sindaco del Comune di Orvieto; Vincenzina Anna Maria MARTINO, Assessore comunale alla Cultura; Vincenzo FUMI, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto; Alberto BELLINI, dell’Associazione “Lea PACINI” per il Corteo Storico Città di Orvieto; Sabrina CEPRINI, Presidente dell’Associazione TeMA; Maurizio PANICI, Direttore Artistico Argot Produzioni; Antonella TIRANTI, Dirigente dell’Area Turismo della Regione Umbria. Presenti anche Armando FRATINI, Presidente del “Comitato Cittadino dei Quartieri/Orvieto in Fiore” e il Direttore di Città Slow International, Piergiorgio OLIVETI. “Le Stagioni della Cultura” è il filo conduttore dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione TeMa, che trova origine non solo nell’esigenza di tracciare una continuità temporale fra le tante manifestazioni che si svolgono nell’arco dell’anno ad Orvieto, ma anche per rendere ancora più organica ai fini della sua valorizzazione l’offerta culturale e turistica del territorio. A spiegarlo è stato il Sindaco nonché Assessore al Turismo, secondo il quale Orvieto e il suo territorio (Porta sud ovest dell’Umbria) concorrono in modo significativo alla produzione di flussi turistici verso la nostra Regione. Il Sindaco ha aggiunto che Orvieto attrae grazie alle infrastrutture viarie nazionali che attraversano il territorio, ma soprattutto grazie alla sua storia secolare, al patrimonio artistico e monumentale ereditato dalla civiltà etrusca, ai valori spirituali profondi, alle tradizioni tramandante nel tempo. Attrae anche grazie alla vivibilità e agli stili di vita sani, alle eccellenze enogastronomiche, all’accoglienza, all’ambiente e ad un paesaggio preservato e ricchissimo di peculiarità, molte delle quali ancora da scoprire e valorizzare. Orvieto è Città Narrante di una cultura millenaria e della cultura si nutre. Specie per i giovani, e con una consapevolezza diffusa e trasversale, le tante ricchezze del territorio rappresentano oggi il vero investimento per guardare al futuro e superare la recessione. La cultura fa crescere ed Orvieto, come il resto d’Italia, scommette sul suo notevole patrimonio culturale. Attraverso la cultura, declinata nelle varie espressioni, linguaggi, manifestazioni e grandi appuntamenti, nel corso degli anni il sistema orvietano è cresciuto di esperienze e professionalità. A questo proposito, l’Assessore alla Cultura ha evidenziato che Le Stagioni della Cultura è molto più che un calendario di manifestazioni della stagione corrente, ovvero, il significato aggiunto è quello di voler marcare l’avvio di una nuova esperienza per il territorio di Orvieto, individuato dalla Regione quale area pilota della Strategia delle “Aree Interne”, strumento di sviluppo nazionale finalizzato alla valorizzazione delle cosiddette aree interne del Paese. Un progetto che coinvolge i Comuni dell’orvietano e non solo (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove e Penna in Teverina) nell’obiettivo di valorizzare le eccellenze e peculiarità esistenti, a partire dai beni culturali che potranno operare in un progetto pilota sul turismo capace di attrarre risorse. Nell’ottica della strategia delle Aree Interne, Orvieto (territorio di confine) si relaziona con le regioni vicine, attraverso progettazioni inter-area e interregionali per territori limitrofi da valorizzare, come dimostra il progetto “Experience Etruria” presente ad Expò 2015 insieme alla mostra interattiva multimediale “Etruria - Antichi saperi nuovi sapori”, realizzata a cura del Patto VATO. Una stagione nuova del complesso sistema Cultura-Turismo-Eventi, dunque, in cui affinare nuovi modelli di progettazione, gestione e promozione del territorio e della Regione Umbria. Valorizzando gli Enti Locali e soprattutto le tante energie e risorse umane che operano nelle varie Associazioni impegnate a mantenere vive le tradizioni e la cultura del territorio. GERMANI ha quindi proseguito sulle oltre 50 occasioni, che tra maggio e giugno favoriscono una visita ad Orvieto. Rievocazioni storiche, feste, rassegne, teatro e musica. E ancora: mostre, conferenze, enogastronomia ed eventi sportivi ai massimi livelli. Passando per i mercatini, le escursioni a piedi nel centro storico attraverso i suoi quartieri, i monumenti e palazzi di pregio architettonico e artistico, scendendo poi nella Orvieto underground o esplorando il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano alle pendici della Rupe; oppure addentrandosi nella sentieristica attrezzata alla riscoperta delle antiche vie consolari e sulle orme dei pellegrini di antica memoria. Un calendario, ha precisato, che ha avuto un prologo, più che lusinghiero, in occasione delle recenti festività di Pasqua e poi con l’exploit della 3^ edizione de “I Gelati d’Italia” che, in nove giorni compresi nei due ponti festivi dal 25 aprile al 3 maggio, ha traghettato su Orvieto almeno 80 mila presenze. Quindi ha rammentato i dati positivi registrati nel 2014 (anno del Giubileo Eucaristico straordinario) dove complessivamente rispetto all’anno precedente ad Orvieto, gli arrivi totali (alberghieri ed extralberghieri) hanno avuto un incremento di più del 10% (da 112mila a 124mila), valore che scomposto tra italiani e stranieri vede, per i primi, un incremento superiore al 9% e per gli altri sfiora il 12%. Nello stesso anno l’effetto crisi si è fatto sentire sulle presenze degli italiani che hanno fatto registrare una flessione di poco inferiore all’1% (da 105mila a 104mila), compensata però dal buon incremento (+6,25%) della componente dei turisti stranieri che è passata da 102 mila a quasi 109mila unità. Secondo il Sindaco, un forte valore positivo emerge anche dai dati relativi al comprensorio dove gli arrivi complessivi rispetto al 2013 hanno mostrato un incremento del 24% passando dai 148mila ai 184mila nell’anno successivo. Buono anche l’andamento delle presenze che nei due anni manifesta una crescita di poco inferiore al 9,5% corrispondente a 30mila presenze in più (da 320.854 a 351.172). Una performance dovuta quasi per intero alla componente dei turisti stranieri (+18%) al fronte di un valore di poco inferiore all’1% fatto registrare dal turismo straniero. Dati, ha ammonito, che non devono però portare a facili entusiasmi bensì alla consapevolezza concreta delle potenzialità di attrarre turisti che Orvieto ha. Una consapevolezza che è alla base del volume di iniziative che la Città e il territorio nel suo complesso stanno programmando nel presente e per gli anni a venire.