Sabato 1 dicembre, presso il locale teatro comunale, si svolgerà il convegno dal tema “Giovanni PONTANO. Governo e Follia”, organizzato dal Comune di Cerreto in collaborazione con il Dipartimento di Lettere - Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne (Università degli Studi di Perugia), e con il sostegno della Regione Umbria. L’argomento dell’iniziativa, che giunge alla sua 4^ edizione, è quest’anno dedicato al pensiero politico dell’umanista Giovanni PONTANO, visto non solo attraverso la sua varia produzione di scritti politici, etici, filosofici e retorici (come il De principe, il De liberalitate, il De magnificentia, il De immanitate e il De sermone) ma anche attraverso gli scritti letterari, in particolare i dialoghi Antonius e Asinus. L'incontro si aprirà alle ore 10.00 con il saluto del Sindaco, Luciano CAMPANA, e con l’introduzione di Fabrizio SCRIVANO, professore di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Perugia.
Seguiranno gli interventi di Amedeo QUONDAM, già professore di Letteratura italiana presso La Sapienza Università di Roma e Presidente del Centro Studi Europa delle Corti, sulla letteratura politica tra Umanesimo e Rinascimento; di Antonietta IACONO, professoressa dell’Università Federico II di Napoli, sulla rappresentazione del potere negli scritti di Pontano; di Lorenzo GERI, professore de La Sapienza Università di Roma, sulla rappresentazione del potere nei dialoghi di PONTANO; di Vincenzo SANTORO, studioso di cultura e riti popolari, sulle storie della Taranta in Pontano e nella cultura medioevale e umanistica. Le precedenti edizioni (2015 - Pontano e le Stelle; 2016 - Pontano e il giardino; 2017 - Pontano e l’Umanesimo) sono state affiancate da concorsi a premi rivolti agli studenti delle scuole superiori di secondo grado. L’edizione di quest’anno è offerta gratuitamente agli insegnanti della scuola per la maturazione di crediti formativi (5 crediti).
Con la partecipazione degli studenti dell’Università degli Studi di Perugia (Corsi di Laurea in Lingue e culture straniere e Magistrale Italianistica). Il grande letterato (nato a Cerreto di Spoleto, il 7 maggio 1429), passati gli studi presso l’Accademia di Perugia, divenne stretto collaboratore della famiglia reale aragonese, e durante il lungo regno di Ferdinando I (1458/1496), detto Ferrante, figlio di Alfonso d’Aragona il Magnanimo, che aveva stabilito a Napoli la sua reggenza, affiancandolo nelle imprese militari e tramite l’attività diplomatica di mediazione nei contrastati rapporti con la Chiesa romana, nella lotta contro i baroni ribelli e nel tessere le instabili alleanze con gli Sforza di Milano e i d’Este di Ferrara, salì gradualmente a compiti di amministrazione e governo.
Nello stesso periodo, fu personaggio di spicco del Porticus Antoniana, di cui divenne guida nel 1471 alla morte del fondatore Antonio Beccadelli detto il Panormita, e che conseguentemente prese il nome di Accademia pontaniana. Morto Ferrante nel 1494, sotto la minaccia della discesa militare di Carlo VIII che rivendicava agli Angiò il possesso del Regno di Napoli, la dinastia aragonese vacillò e Pontano si trovò costretto all’ingrato compito di consegnare la città ai francesi il 22 febbraio 1495. Quando pochi mesi dopo Ferrrandino, nipote di Ferrante, riuscì a rientrare a Napoli, Pontano si ritirò a vita privata, dedicandosi esclusivamente all’attività letteraria e sistemando la sua vasta opera. Morì a Napoli il 17 settembre 1503.