Anche quest’anno “Nero Norcia”, kermesse che è seconda per longevità nel suo genere in campo nazionale, vedrà la presenza dell’ANCT - Associazione Nazionale Città del Tartufo con un suo stand dalla doppia veste, istituzionale e commerciale. Infatti, in uno spazio di 140 metri quadrati, troveranno posto, nella parte istituzionale alcuni importanti centri studio del settore tra cui quello nazionale sul Tartufo di Alba (CN), quello sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado (PU) e il Centro di ricerca e sperimentazione per la produzione di piantine tartufigene del Vivaio Forestale Regionale “Selva del Campo” di Campochiaro (CB). Insieme, ci saranno alcune città che fanno parte dell’associazione che abbineranno alla promozione istituzionale anche quella commerciale grazie alla presenza di aziende agricole e gastronomiche rappresentative dei luoghi di provenienza: Acqualagna (PU) con “I nobili di Acqualagna”, Bagnoli Irpino (AV) con le aziende agricole “Della Polla Patrizio” e “Moscariello Sara”, Bondeno (FE) per cui saranno presenti la Pro Loco e l’Associazione Tartufai “Al Ramiol” e Pietralunga (PG) con l’Azienda agricola Pagliarino. Una partecipazione, quella delle Città del Tartufo a “Nero Norcia 2014”, per la quale l’associazione si è avvalsa della collaborazione della Comunità Montana Monti Martani, Serano e Subasio i cui operatori, forti anche dell’esperienza maturata negli anni, si sono occupati di organizzare lo spazio e di coinvolgere i migliori produttori del territorio umbro di competenza.
Nello spazio commerciale, infatti, saranno presenti anche “Rustici” di Assisi, “Celesti” e “Del Gallo” di Castel Ritaldi, “Il Gheppio” di Montefalco, “Birra San Biagio” di Nocera Umbria, “Il Tartufo di Paolo” di Spello, “Villa della Genga” di Spoleto, “Fortunati Alfonso” di Campello sul Clitunno. << La presenza dei centri studio - spiegano dall’ANCT - sta a sottolineare l’importanza che da sempre per noi riveste la ricerca sia nel settore della tartuficoltura che nella conservazione e valorizzazione della cavatura spontanea, forte anche del risvolto culturale del recupero delle tradizioni e della successiva commercializzazione. Il tartufo è un prodotto sempre più considerato e questo è il segno di maggiore attenzione e consapevolezza delle amministrazioni locali come proposta di sviluppo territoriale che coinvolge anche l’impegno dei produttori e delle aziende con un positivo valore aggiunto per il mercato >>.