La Squadra Mobile della Questura di Rieti, a conclusione dell’operazione “Sweet Dreams”, ha deferito in stato di libertà 13 persone, di cui sette cittadini albanesi e sei cittadini italiani, per reati relativi alle sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, concussione sessuale e favoreggiamento personale. Le indagini erano iniziate all’inizio dello scorso anno al fine di contrastare il sempre più fiorente illecito mercato dello spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina in ambito locale, durante le quali erano stati arrestati tre giovani per il possesso di cocaina e violenza e resistenza a pubblico ufficiale e, successivamente, culminate con l’arresto, a Roma, di due persone per il reato di detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e con il sequestro di oltre mezzo chilogrammo della stessa sostanza occultata all’interno di un cuscino, con tanto di materiale idoneo al confezionamento di dosi. Le successive investigazioni, effettuate sia a Rieti che a Roma hanno consentito di appurare che uno dei canali di approvvigionamento di cocaina era gestito, nella Capitale, da due fratelli albanesi, entrambi clandestini, i quali, a loro volta, al fine di spacciare la sostanza stupefacente e reperire altri acquirenti nel territorio, venivano coadiuvati da altri due fratelli della stessa etnia, entrambi residenti in un paese della Sabina, in regola con le vigenti leggi sul soggiorno e titolari, all’epoca dei fatti, di un noto bar cittadino.
Inoltre, questi ultimi, al fine di operare nella tranquillità più assoluta, dopo aver reperito lo stupefacente, non solo transitavano nelle varie arterie stradali sempre in orari notturni, ma avevano studiato attentamente tutti i luoghi solitamente frequentati delle pattuglie delle forze dell’ordine sulla Salaria per Roma al fine di evitare eventuali controlli. Sono stati identificati compiutamente anche numerosi clienti che si rivolgevano ai predetti fratelli per l’acquisto di dosi di cocaina, tra cui un noto imprenditore reatino, i quali saranno successivamente segnalati agli organi competenti in quanto assuntori di sostanze stupefacenti. Sempre in ambito locale, è stato anche denunciato un dipendente pubblico per il reato di concussione sessuale poiché è stato accertato che, con la promessa di un lavoro stabile, aveva richiesto prestazioni sessuali a una ragazza di origine extracomunitaria. Infine, altri soggetti, sempre albanesi, sono stati identificati a Roma e deferiti all’Autorità Giudiziaria capitolina poiché è stata accertata la loro responsabilità penale, oltre per le sostanze stupefacenti, anche in seno ai reati connessi allo sfruttamento alla prostituzione, con il coinvolgimento di una ragazza di origine rumena. Per la vastità delle investigazioni sono state interessate sia la locale Procura, nella persona del Sost. Proc. Dr. SANTANGELO, che quella di Roma, nella persona del Sost. Proc. Dr. AURIEMMA.