I progetti realizzati dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel settore agroalimentare, sempre più sono presi a modello quali latori di comportamenti virtuosi a favore del territorio e delle comunità locali. Dopo quella montenegrina, portata alcuni mesi dalla FAO, una delegazione di studenti e giovani inoccupati italo-brasiliani sono stati condotti presso la sede di Assergi dall’Università degli Studi di Teramo, questo nell’ambito di uno specifico progetto condotto in Brasile in collaborazione con l'Università Federale di Santa Catarina e con Slow Food Italia e finalizzato alla formazione dei lavoratori italiani residenti in Paesi non appartenenti all'Unione Europea. Di ritorno dall’esperienza di “Terra Madre”, in occasione del "Salone del Gusto", che hanno condiviso con gli ospiti brasiliani, i tecnici del Servizio Agrosilvopastorale dell’Ente Parco hanno illustrato con l’ausilio di slide le principali tappe del lavoro del Parco a salvaguardia delle economie rurali, per la conservazione dei semi e delle antiche varietà e per la promozione delle attività agricole e zootecniche tradizionali, trovando significativa condivisione su tematiche di interesse globale, come il valore civile della gelosa conservazione dell’agrobiodiversità territoriale. L’incontro si è chiuso con l’intenzione espressa di mantenere contatti di collaborazione per trarre positiva ispirazione dalle reti di agricoltori custodi e dalle associazioni di produttori create nell’area protetta dallo stesso Ente Parco.