A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS (nella foto), Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
Facendo finta di non vedere, finirà che le esalazioni venefiche ci faranno ammalare!
<< Siamo nell'era delle oligarchie e dei ricatti. Dire questo nell'anno della celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia potrebbe sembrare una bestemmia. Invece non è nemmeno un peccatuccio veniale perché siamo in presenza di una cruda verità. Ma citiamo un esempio concreto avvenuto di recente a Rieti, così ci capiamo meglio. Si tratta delle due “puzze” che hanno ammorbato la città, la prima nel mese di ottobre 2010 a città giardino e la seconda in tutto l'altipiano di Vazia durante il mese di gennaio appena trascorso. In entrambi i casi, malgrado il boicottaggio di tutti coloro che la collettività paga per sorvegliare e garantirci da pericoli di qualsiasi tipo, che si manifesta con reticenze, assicurazioni di vario tipo e tentativi di ingarbugliare le acque al fine di non far capire quel che è realmente accaduto, abbiamo invece capito ugualmente quel che è accaduto realmente. Si tratta della dispersione nel territorio di alcuni liquami provenienti da aziende del nucleo industriale che sono gli unici e veri responsabili delle esalazioni che hanno ammorbato l'aria del comune cittadino e che hanno fatto svenire, mentre era al bagno, la figlia del Presidente della III circoscrizione. L'Assessore all'Ambiente del Comune di Rieti Antonio Boncompagni lo disse candidamente ai membri del Comitato la Rotonda 2000 di Vazia durante una loro visita in comune, tant'è che lo stesso aveva dato incarico di indagare agli uffici competenti. Si trattava di 14 scarichi da verificare.
Ma lo stesso assessore non aveva mai ricevuto risposta. Inoltre l'ASI, allo stesso Comitato che lo aveva richiesto, rispose che non aveva alcuna mappa degli scarichi delle industrie del nucleo industriale. Questi sono gli organi amministrativi che ci ritroviamo! Ho scritto all'epoca dei recenti fatti che non dovrebbe essere difficile a chi è dotato di poteri di sorveglianza capire da quali industrie potessero fuoriuscire, perché di industrie di questo tipo nel nucleo non ce ne sono molte. Sarebbe bastato delegare ai Carabinieri del NOE una tale incombenza ed in men che non si dica si sarebbe capito e analizzato ciò che doveva essere analizzato. Ma la verità è che non si deve capire né analizzare perché siamo tutti sotto il ricatto dei posti di lavoro. Di conseguenza i sindacati non si muovono, né la politica, né la pubblica amministrazione possono adempiere ai loro compiti. Durante gli anni della cosiddetta “dannata” prima repubblica il Parlamento italiano si occupò non poco di legislazione protettiva dell'ambiente. La legge Merli cercò di porre limite, con gradualità di tempi di applicazione, alla materia degli scarichi nocivi all'ambiente e alla salute dei cittadini. E lo fece con una certa efficacia. A quell'epoca il settore veniva fuori dall'epoca della industrializzazione ad ogni costo che aveva creato una vera e propria giungla del settore a danno di tutto e di tutti. La Procura della Repubblica di Rieti fece la sua parte. Tra i magistrati giudicanti vi era il Dr. Giampietro, uno studioso di quella legge alla quale dedicò anche qualche sua pubblicazione. Poi sono arrivati i tempi della cosiddetta seconda repubblica, quella che ci ritroviamo oggi con gli spettacoli che sono sotto gli occhi di tutti, e non mi riferisco all'harem di Berlusconi del quale non me ne frega niente, ma al degrado totale nel quale sta cadendo anche la nostra bella Sabina per le mene di guadagno dei proprietari dei terreni e degli speculatori di professione che operano in combutta trasversale con gli uomini politici che sono annidati nei vari enti locali. In questi nuovi tempi la legge Merli non solo è caduta nel dimenticatoio, ma nei fatti è come se fosse stata abrogata per disapplicazione dovuta a mancanza di sorveglianza. Da quando siamo entrati nel meccanismo del ricatto dei posti di lavoro tutti gli imprenditori si sono sentiti in diritto di chiedere una formale esenzione dei suoi obblighi, anche quelli che non sono sull'orlo del fallimento, anzi quelli lo vogliono ancora di più per arricchire il carnet dei loro utili aziendali. Ora io capisco i sindacati che, non sapendo a quale santo votarsi ed essendo impotenti, vedono nel loro silenzio un modo per sopravvivere alla meno peggio, capisco gli amministratori e i politici di turno che sono sempre a caccia di consenso e che temono le crisi e preferiscono che tutto taccia, ma non capisco coloro che percepiscono lo stipendio per tutelare la collettività nel suo insieme. Nel periodo recente delle due puzze è emerso che l'ARPA e l'ASL hanno dei precisi compiti di controllo nel settore. Si dice che l'ARPA non abbia gli strumenti per farli. Allora il suo dirigente lo dica chiaramente a noi tutti perché così ci incazziamo con chi di dovere. E la ASL? Poi ci sono le Forze dell'Ordine con compiti specifici. I Carabinieri ad esempio ci sono noti per lo zelo quotidiano con il quale arrestano giovani di ogni tipo per pochi grammi di erba, addirittura per un grammo. Anche se sono convinto che i militi della benemerita stanno applicando una legge scellerata del Parlamento italiano, non ho mai detto niente in proposito perché loro hanno solo il dovere di applicare le leggi non quello di disapplicarle perché non le condividono, criticare chi fa le leggi spetta ai giornalisti e tenerne conto spetta agli elettori al momento della scelta degli uomini che hanno votato quelle leggi. Ma anche nel caso degli scarichi di sostanze inquinanti ci sono delle leggi, e allora? Dov' è finito lo zelo dimostrato nel caso delle erbe droganti? E concludo affermando che è arrivato il tempo nel quale ciascun cittadino deve assumersi le proprie responsabilità, ma lo potrà fare solo se sarà informato. Vogliamo soprassedere dal chiedere alla industrie locali di non scaricare sostanze inquinanti nelle fogne solo per mantenere qualche presunto posto di lavoro su piazza? FACCIAMO COME GLI STRUZZI? Lo possiamo anche fare, ma abbiano il sacrosanto diritto di sapere come stanno le cose, chi ne approfitta, e se ne vale la pena di mettere la testa sotto la terra come gli struzzi. Tutto questo non può e non deve essere avallato da poche persone che dal silenzio traggono benefici per se soli alla faccia della collettività. Ho l'impressione che tutti noi abbiamo bisogno di un vero e proprio corso accelerato di educazione civica >>.