Venerdì 29 aprile, alle ore 16.00, presso la Sala polivalente, si svolgerà l’evento pubblico dal titolo “Lussi privati del XXI secolo”, la campagna “Salva il Consorzio per salvare i Comuni” lanciata da PosTribù, Slow Food Lazio e Cittadinanzattiva (aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e al Comitato provinciale “2Sì per l’acqua bene comune” di Rieti) per tutelare e valorizzare gli esempi di gestione pubblica virtuosa del bene comune “acqua”, contrastando il fenomeno, imposto dal Governo, di accelerazione verso la privatizzazione dei servizi d’interesse generale, ed in particolare del servizio idrico, che potrebbe entro quest’anno scrivere la parola fine sulla lunga, altalenante, ma onorata “carriera” dei consorzi acquedottistici e delle gestioni in economia che per decenni hanno portato l’acqua nelle case dei cittadini garantendo così un diritto universale. Collaborano all’iniziativa e alla campagna “Salva il Consorzio”: WWF Lazio, Arci Rieti, Legambiente Bassa Sabina, Associazione Germogli, Sabina Futura, Federtrek, Comitato Sabino, Apidienus e il Comitato Sabina Romana “2Sì per l’Acqua Bene Comune” (che ha già lanciato la campagna il 17 aprile a Palombara Sabina e la riprenderà il 1 maggio con una “marcia” alle Sorgenti Le Capore di Montorio Romano). L’incontro verrà aperto dal Sindaco del Comune di Casperia, Stefano PETROCCHI, e interverranno Alberto LUCARELLI (Professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico dell’Università degli Studi di Napoli "Federico II"), Marco BERSANI (Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua), Bengasi BATTISTI (Sindaco di Corchiano - Coordinamento Enti Locali per l’Acqua Bene Comune), Silvio GRECO (Responsabile Scientifico Ambiente Slow Food Italia).
Seguirà il dibattito che sarà animato da operatori del settore, rappresentanti di associazioni, istituzioni, enti locali e cittadini.<< Siamo convinti - ha dichiarato Giorgia BRUGNEROTTO, Presidente di PosTribù - che per rilanciare il ruolo storico dei Comuni quali primi garanti della democrazia, degli equilibri ambientali di un territorio e della tenuta di un tessuto sociale sempre più lacerato dalle crisi finanziarie e occupazionali, oltre a ripensare patti di stabilità e tagli dei trasferimenti agli Enti locali, non si possa prescindere dal salvaguardare e migliorare quelle gestioni pubbliche dei servizi vitali per la popolazione, di quei beni che, in quanto comuni a tutti, devono necessariamente tornare ad essere indisponibili alle speculazioni private >>. Da qui l’urgenza di lanciare la campagna “Salva il Consorzio” proprio a Casperia, sede del Consorzio acquedotto "Media Sabina", con l’auspicio che possa essere l’occasione giusta, in piena campagna referendaria, per ricreare un immaginario attorno ad una situazione territoriale concreta e positiva e per proporre agli amministratori locali un documento, da sottoporre alla Regione Lazio, per legittimare la concessione delle sorgenti Peschiera-Le Capore alle due Province interessate dall’utilizzo idropotabile dell’acqua e per il riordino dell’ATO3 in sub ambiti minori. << Cominciando a guardare “dentro casa” ciò che abbiamo di buono - ha proseguito Ines INNOCENTINI, Coordinatrice provinciale Slow Food Lazio - ci siamo posti l’obiettivo di migliorarlo facendo uscire allo scoperto quelle gestioni pubbliche ancora esistenti e promuovendo l’idea di migliorarle introducendo il concetto di partecipazione democratica, a partire dai bilanci. Siamo dell’avviso che è proprio questa la strada per salvare i pochi consorzi e gestioni dirette rimaste, in quanto ci troviamo in un momento critico in cui la corsa a privatizzare il poco rimasto nello “spazio dei beni comuni” avviene con azioni improvvise che non lasciano il tempo ai cittadini di organizzarsi, come nel caso della recente costituzione di una Società privata per la gestione dei servizi ambientali e della devastazione del paesaggio storico e agrario Sabino per lasciare spazio a capannoni industriali vuoti >>. << Così, assistiamo ad un goffo tentativo da parte della politica di confondere un po’ le acque parlando indistintamente di società/gestioni pubbliche che devono mettersi a norma con quanto prescritto dall’Europa - ha concluso Antonio FERRARO, Coordinatore provinciale di Cittadinanzattiva. Nessuno però precisa quale sia tale normativa comunitaria che impone la privatizzazione del servizio idrico integrato agli Stati membri; in più non si può certo far credere ai cittadini che Enti di diritto pubblico, come Consorzi e Aziende Speciali, siano messi sullo stesso piano delle Spa, anche se pubbliche, votate al mero profitto e non certo all’interesse generale di cui i sindaci e i consiglieri comunali sono portatori. Perciò, all’opposto di quanto si afferma anche nelle assise delle Conferenze dei Sindaci dell’ATO3 di Rieti, è proprio il Consorzio, con affidamento diretto del servizio, l’unico strumento perfettamente in linea con il Trattato UE >>.