All'interno degli atti del convegno d'archeologia su “Lazio e Sabina 2010” è stata pubblicata la relazione di Cristiano RANIERI sull'antico acquedotto di Paranzano. Dalla relazione di RANIERI, componente del Gruppo Speleo-Archeologico “Vespertilio”, si legge che << … l'acquedotto di Paranzano risulta essere un'opera idraulica sotterranea molto complessa, caratterizzata da più cunicoli di adduzione, numerosi pozzi e diverse sorgenti di captazione. Scavato interamente nella dorsale collinare di Montefiolo, partendo da pozzi verticali, ad opera di due o più squadre di fossores che lavoravano in direzioni opposte, l'acquedotto presenta cunicoli a sezione ogivale, alti in alcuni tratti quasi quattro metri, ancora attivi; esempi simili sono ben noti, soprattutto in epoca arcaica, in tutto il territorio laziale. I romani riutilizzarono questo acquedotto con la messa in opera di una muratura a seguito probabilmente di smottamenti e frane, che causarono in alcuni tratti il rigonfiamento e il cedimento delle pareti laterali e della volta dei cunicoli. Ma il condotto risulta essere importante perché la sua tipologia rimanda ad altri esempi presenti in Sabina, la cui datazione è sempre rimasta incerta o quanto meno ascritta al periodo romano; in particolare l'acquedotto noto col nome di Bagni di Lucilla a Poggio Mirteto, anch'esso caratterizzato da una serie di condotti paralleli su più livelli, numerosi pozzi e diverse sorgenti di captazione. Sull'esempio di Paranzano si potrebbe quindi retrodatare non solo l'acquedotto di Bagni di Lucilla, ma anche numerosi cunicoli e sistemi idraulici sotterranei presenti nel territorio che vennero riutilizzati dai romani con la costruzione di ville rustiche, contribuendo a definire lo stanziamento delle popolazioni sabine e lo sfruttamento del suolo durante il periodo arcaico >>.

<< Sei mesi fa la visita degli archeologi svizzeri giunti a Casperia per conoscere la terra da dove proviene una delle più belle statue di epoca romana conservata nel Museo d'Arte e Storia di Ginevra, oggi la pubblicazione di questa relazione; sono passi importanti per la riscoperta dell'archeologia a Casperia - hanno dichiarato Stefano PETROCCHI e Marco COSSU, rispettivamente Sindaco e Assessore al Turismo del Comune di Casperia. Gli studi sull'acquedotto di Paranzano e le ricerche del Gruppo Speleo-Archeologico "Vespertilio" proseguono ancora, come proseguono quelli di Francesca MARZILLI che riguardano la carta archeologica della zona; il tutto con la supervisione della Dr.ssa Giovanna ALVINO della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Casperia è all'avanguardia nella tutela e la valorizzazione dei beni culturali >>.