di Gianni CRISTOFANI
L’Amministrazione comunale di Montebuono e la locale sezione dell’Associazione Combattenti e Reduci hanno celebrato, domenica 6 novembre, la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il Sindaco Dario SANTORI, il Presidente dei Reduci, l’ultra novantenne Tullio BENEDETTI, hanno deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre. Alla presenza di un folto pubblico in cui spiccavano molte divise militari ed i grembiuli dei bambini delle elementari, il primo cittadino di Montebuono ha ricordato l’importanza di questa festività civile e la particolare valenza che essa assume nell’anno in cui si celebra il 150° anniversario dell’Unità di Italia. Ma ecco un passo del discorso di Dario SANTORI: << Siamo ancora una volta riuniti intorno a questo monumento voluto dai reduci della prima guerra mondiale a testimonianza perpetua del sacrificio di tanti giovani montebuonesi che caddero sui campi di battaglia per raggiungere l’agognato obbiettivo di costruire una Italia libera ed indipendente, orgogliosa della sua unità nazionale della quale quest’anno celebriamo il centocinquantesimo anno della sua realizzazione.
Se oggi festeggiamo la giornata dell’unità nazionale insieme a quella delle forze armate dobbiamo essere grati al risorgimento che ci ha fatto ritrovare l’identità nazionale di un popolo grande come è quello italiano, ma dobbiamo, come detto, ringraziare quanti in questi centocinquanta anni si sono spesi per mantenere questa importante caratteristica di libera gens italica. Alcuni di loro sono ancora presenti in mezzo a noi, sono i nostri amati combattenti reduci testimoni viventi, anche per conto di coloro che non ci sono più, dei fatti bellici che hanno interessato il nostro paese >>. Nel corso della manifestazione è stata presentata e distribuita la seconda edizione della pubblicazione monografica “Montebuono in divisa”, che fa memoria fotografica dei soldati di ieri e di oggi in una rinnovata veste grafica e con l’inserimento di protagonisti delle due grandi guerre che erano “sfuggiti” nell’edizione dello scorso anno. Dario SANTORI ha fatto espresso riferimento alla nuova iniziativa editoriale concludendo così il suo intervento: << In qualità di primo cittadino sono orgoglioso di tutti coloro che hanno rivestito e rivestono una divisa militare, specialmente per quelli che oggi sono in missione all’estero per portare la pace nelle zone di guerra e lo loro presenza ci onora e da un maggiore significato a questa sentita cerimonia. La celebrazione dei centocinquanta anni dell’unità d’Italia fatta in questo piccolo ma splendido borgo medioevale della sabina, ricco di storia e di cultura millenaria, sia motivo di riflessione per quanti pensano di azzerare questo tipo di municipalità in nome del riequilibrio dei conti pubblici. L’identità di un popolo non si azzera a colpi di decreti o quant’altro, essa deve essere memoria storica per le generazioni a venire dato che chi perde il proprio passato difficilmente avrà un futuro >>. E’ indubbio che gli uomini in divisa della prima e della seconda guerra mondiale sono idealmente i testimoni del sacrificio di coloro che nell’ottocento caddero sui campi di battaglia per dar vita ad una nazione con la sua specifica identità, libera ed indipendente nel contesto del continente europeo.