L’Assise di Palazzo CESARONI ha approvato a maggioranza con 18 voti favorevoli, 7 astensioni e due voti contrari (CIRIGNONI-Lega Nord e DE SIO-PdL), le linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica umbra negli anni 2011/2014. Il documento illustrato in Aula dal Presidente della III Commissione, Massimo BUCONI (nella foto), relatore unico, dispone che entro il 2014 l'Umbria si impegni ad applicare i parametri di ulteriori tagli alla spesa scolastica predisposti dal Ministero dell'Istruzione e che prevedono di concentrare le singole scuole in istituti comprensivi di almeno 1000 studenti, ridotti a 500 nelle zone montane o svantaggiate, e di tenere in vita solo le direzioni scolastiche autonome che abbiano almeno 500 ragazzi che scendono a 300 nelle aree montane. L'Umbria, è stato sottolineato sia dal relatore che dal Vice Presidente e Assessore all’Istruzione Carla CASCIARI, si impegna a proseguire nel percorso di aggregazione delle direzioni scolastiche e delle scuole medie autonome in istituti comprensivi favorendo la verticalizzazione dei percorsi formativi; ma deciderà autonomamente sulla base della media regionale complessiva degli studenti, piuttosto che applicare i criteri numerici in ogni singola realtà scolastica, per evitare il più possibile forzature nel rispetto delle attese e dei bisogni espressi dai singoli territori. Le linee programmatiche prevedono anche la possibilità per i Comuni e le Province di proporre modifiche relative agli indirizzi scolastici e al dimensionamento, a condizione che si attengano ai seguenti criteri: le direzioni scolastiche mantengono la propria autonomia con un numero di alunni compreso fra 600 e 900 che diventa 400 per le scuole montane; mentre le scuole più grandi nelle aree ad alta densità che richiederanno laboratori ed officine ad alto valore tecnologico, potranno avere più di 900 alunni.
Nelle linee guida si affronta anche il tema delle pluriclassi, la cui opportunità verrà valutata in uno specifico tavolo di confronto attivato dall'ANCI. Illustrando il documento, BUCONI ha ricordato il ruolo importante che dovranno avere in ogni decisione i Comuni, le Province e i consigli di istituto e l'importanza dei criteri per la realizzazione degli istituti comprensivi verticali che dovranno necessariamente avere al proprio interno scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, proprio per favorire al massimo la continuità didattica e l'integrazione fra insegnanti. Prima del voto sull'atto, l'Assessore CASCIARI ha ricordato la scelta autonoma dell'Umbria di far valere il criterio della media regionale nella applicazione dei parametri ministeriali che di recente sono stati ulteriormente abbassati, determinando un taglio a livello nazionale di ben 1.300 dirigenze; ma in Umbria, che già conta 55 istituti comprensivi, di cui 22 montani e 39 direzioni didattiche, le nuove restrizioni interesseranno solo cinque direzioni.