Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma di Claudio DI BERARDINO, Segretario generale provinciale della CGIL di Rieti:
<< Ancora una volta l’ISTAT, nel pubblicare i dati sull’occupazione/disoccupazione al 31/12/2007, nasconde l’effettivo stato di disoccupazione della nostra Provincia. Infatti, quando si scrive che il tasso di disoccupazione a Rieti, addirittura, si attesta al 5,3%, mentre il dato nazionale è al 6,1%, quello del Lazio al 6,4%, (quello delle altre province rispettivamente raggiunge il 7,9% a Latina, l’8,4% a Frosinone e il 9,6% a Viterbo), francamente, significa continuare a dare, per il reatino, una rappresentazione lontana dalla realtà che quotidianamente vivono le famiglie e tutti i cittadini di Rieti e Provincia. Ancora, se per Rieti si prendono a riferimento i dati relativi all’occupazione (ISTAT), si avrà che, sommando i lavoratori dipendenti e indipendenti, si raggiunge il numero di 59.000 unità lavorative; se, a queste quantità, si aggiungono il numero dei pensionati che nella nostra Provincia è pari a 46.000, tenuto conto che l’intera popolazione provinciale supera di poco le 154.000 unità abitative, diventa assolutamente non credibile il fatto che appena 3.000 persone sarebbero in cerca di occupazione, infatti, se si consultano i dati del Centro per l’Impiego della Provincia di Rieti, si scopre che il numero raggiunge circa le 29.000 unità.
Ora, riteniamo davvero giunto il momento in cui basta “dare i numeri” e occorre voltare pagina con l’intento di ricercare un punto verità su cui poggiare una “ricetta” per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Pertanto, sarebbe utile che, oltre al tentativo messo in piedi dalla Camera di Commercio per provare a rimodulare la lettura dei dati occupazionali del reatino, nelle prossime ore anche la Provincia, tutti i comuni e le stesse associazioni datoriali scrivessero all’ISTAT, alla Regione Lazio e al Governo per pretendere la registrazione dell’esatta fotografia occupazionale locale anche a seguito della continua crisi, per ultima l’EEMS. La suddetta richiesta nasce dal fatto che se non si interviene subito a correggere le rilevazioni dell’ISTAT sul tema in oggetto, Rieti continuerà ad essere esclusa da eventuali opportunità e convenienze come il riconoscimento dello stato di crisi >>.