Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
<< Sta diventando sempre più preoccupante la situazione dei produttori di latte delle zone di Amatrice e Leonessa. Negli ultimi mesi gli acquirenti hanno ripetutamente ribassato il prezzo di acquisto e nei giorni scorsi è arrivata anche la conferma che il prezzo subirà un ulteriore diminuzione fino alla fine del 2012. Tutto ciò nonostante il consumatore non percepisca alcun abbassamento del prezzo del prodotto finito. Allo stesso tempo, a causa delle fluttuazioni del prezzo del petrolio e quindi dei carburanti, si registra un aumento dovuto al trasporto su gomma delle materie prime, quali mangimi o foraggi, e inoltre la situazione di grave siccità attuale, riducono da un lato l’auto approvvigionamento dei foraggi stessi da parte dei produttori e dall’altro aumentano il costo dei foraggi sul mercato. Con questo quadro è facilmente intuibile che non esiste più alcun margine di profitto per i produttori di latte, anzi spesso le aziende registrano perdite e di questo passo non potranno far altro che chiudere con grave disagio e ripercussioni sul lavoro dei titolari e operai impiegati dagli stessi. Da non sottovalutare nemmeno il futuro dissesto idrogeologico del territorio montano, da sempre il più delicato, che senza manutenzione, da tutti data per scontata perché operata senza alcun riconoscimento dagli agricoltori della zona, porterà ripercussioni nell’immediato futuro. A tutto questo gli acquirenti primari, industriali o cooperative che siano, rispondono sventolando la solita frase che è “il mercato che fa il prezzo”, arrivando fino a irridere i produttori stessi circa la possibilità di acquisto di prodotto estero a prezzi irrisori. Latte spesso proveniente dall’est Europa in paesi che non hanno i nostri livelli di controllo, di tutela della qualità di produzione e della sicurezza del lavoro degli operai.
Tutti fattori che in Italia incidono notevolmente sui costi così come la burocrazia e, nel caso specifico del Lazio, il mancato riconoscimento di un giusto premio comunitario detto “indennità compensativa per le zone svantaggiate”, che nelle regioni limitrofe si attesta circa al doppio di quanto riversato in regione. Coldiretti Rieti come al solito non resta alla finestra ma si mette al fianco dei produttori per rivendicare i loro diritti. “I consumatori pensano la stessa cosa di questi acquirenti - si chiede il delegato provinciale Ivano CAPANNINI ? Acquistano il latte delle zone montane, le mozzarelle che si richiamano a posti tipici italiani, ma non sanno che più della metà del latte necessario a tale produzione arriva dall’estero e viene solo lavorato in Italia”. “Noi della Coldiretti - prosegue il delegato del Direttore Aldo MATTIA - crediamo che il consumatore debba conoscere, per i principi stessi della libera concorrenza, la provenienza delle materie prime e ci stiamo battendo da anni per una legge che tuteli il vero Made in Italy. Accanto a questa battaglia, che è anche culturale, portiamo avanti anche l’obiettivo di far riscoprire agli italiani il reale sapore dei prodotti agricoli con i mercati di Campagna Amica. Inoltre, stiamo seguendo da vicino le vicende della Centrale del Latte di Roma perché siamo convinti che i colossi industriali Parmalat e Lactalis se vogliono mantenere il controllo della centrale, che ad oggi è tornato sotto controllo del comune di Roma e quindi del Sindaco Gianni ALEMANNO, debbano garantire una giusta remunerazione del prezzo oppure chiediamo a gran voce che il primo cittadino di Roma ceda prioritariamente tali azioni alle cooperative agricole che riconosceranno il giusto valore del latte conferito dai propri soci e che in tal modo il prezzo medio del latte laziale segua quello della centrale del latte di Roma, così come è sempre avvenuto”. Preoccupato della vicenda anche il Presidente della sezione di Leonessa di Coldiretti Rieti, Marcello CESARETTI. “I produttori del latte sono esasperati e stanno seriamente pensando di proclamare un eclatante sciopero di consegna del latte. Sono stanchi di far guadagnare gli altri con il proprio sudore e sacrificio” >>.