di Gianfranco PARIS
Finalmente una proposta concreta per il superamento della crisi economica del sito industriale reatino lanciata da un politico locale! Silvio GHERARDI (nella foto) è Consigliere comunale di Rieti, Capogruppo dell'UdC, all'opposizione, che ha partecipato alle ultime elezioni amministrative come candidato Sindaco. E' top manager della Baxter. Durante un convegno organizzato dal gruppo giovani imprenditori di Confcommercio di Rieti ha lanciato l'idea di un investimento diverso da quello tradizionale, che veda l'acquisizione d'azienda da parte di un gruppo di manager e dipendenti che diventino così manager-imprenditori. A primo impatto potrebbe sembrare un'idea come un'altra, ma così non è. E vediamo perché. Tutti sanno, anche se fanno finta di non sapere, che la crisi economica del tessuto d'impresa reatino deriva dal fatto che i cosiddetti imprenditori reatini sono usi a non investire una lira nelle loro imprese. Quel poco che esiste nel Nucleo Industriale è nato con i soldi dello stato. Non appena la produzione entra in crisi, subito si cerca l'intervento di pantalone per mantenere in piedi aziende decotte senza nessuna prospettiva. I sindacati fanno um pa'... pa'... per evidente convenienza dei loro dirigenti che hanno il solo obiettivo di mantenersi il cadreghino. Il risultato è che le aziende, una ad una chiudono senza possibilità di metterci riparo. GHERARDI sembra aver capito la lezione e con la sua proposta va al nocciolo della questione. Il tempo delle aziende create e mantenute dallo stato pantalone ormai è finito, a forza di pappatorie ingiustificate non ce ne è più per nessuno. Per fare impresa bisogna tornare alle origini delle regole del capitalismo, bisogna innanzitutto che chi vuole fare impresa ci metta i soldi, quelli veri.
Siccome investitori puri non ce ne sono e non ce ne sono mai stati, GHERARDI pensa di mettere insieme manager e dipendenti. Categorie entrambe diverse dal capitalista vero e proprio, che però possiedono tutti i requisiti per la gestione dell'impresa. Il capitale può venire in parte da loro stessi e in parte maggiore da finanziatori istituzionali o meno, come banche ecc. Si tratta di una scommessa basata su una concreta visione del problema industriale odierno. Una via possibile, perché c'è poco da sperare dal solito intervento pubblico millantato dai politici locali e dai sindacalisti. Siamo in presenza di una presa di coscienza di ciò che bisogna fare realmente se vogliamo salvare qualcosa dello sfascio odierno. Certo ci vuole coraggio, ma ci vuole soprattutto capacità di scommessa su se stessi, mettersi in gioco. La discesa in campo nella politica di GHERARDI mi aveva sorpreso, credevo fosse il solito dirigente aziendale al servizio dell'entourage confindustriale reatino che. insieme ai cosiddetti politici di casa nostra, è il maggiore responsabile del fallimento del Nucleo Industriale reatino. Questa proposta mi rallegra, forse si potrebbe iniziare da qui per ricominciare daccapo. Perché in questo modo, prima di risolvere il problema della produzione, si risolve il problema della creazione di una classe imprenditoriale, che è il presupposto necessario per far funzionale le aziende. Senza manager e dipendenti all'altezza del compito, che ci credono e ci scommettono,le industrie, qualunque esse siano sono destinate a morire, soprattutto se sostenute dallo stato pantalone che in molti casi interviene sovvenzionando amici o parenti come è avvenuto di recente con la Ritel illudendo i lavoratori e prendendo per il sellino la collettività. Ancora mi rimbombano nelle orecchie le promesse roboanti di MELILLI, CICOLANI, CICCHETTI, PERILLI, ecc...! Bene GHERARDI, ti aspettiamo alla prova. Dipende solo da te se la tua proposta non rimarrà una boutade, è certo che nessuno dei soliti noti ti darà una mano. Ci saranno pure a Rieti manager e dipendenti capaci di comprendere il tuo linguaggio! Io penso di si. Provaci. Buona fortuna.