di Valentina DURANTE
Al termine dell’ultima edizione del festival del Canto a Braccio di Borbona, settembre 2013 (nella foto), ci siamo ritrovati soddisfatti e stremati a domandarci cosa avremmo potuto inventare di più avvincente per la successiva edizione. A mente calda abbiamo rovesciato valanghe di idee, ipotizzato innumerevoli proposte, condiviso infiniti entusiasmi, palesato inevitabili timori e incontrollabili paure. Ancora sotto il tendone, prima che venisse smontato, ci si chiedeva cosa correggere, cosa migliorare, cosa inventare di nuovo … e, soprattutto, quali poeti invitare alla successiva gara. Borbona 2013. Toscana 1 - Lazio 0. Emilio MELIANI (PI) ha strappato la vittoria al “nostro” Paolo SANTINI. Dalla gara un solo vincitore: il vincitore del festival di Borbona. Sfidiamo ancora la Toscana e diamoci da fare! Selezioniamo i migliori poeti e che si scontrino fino all’ultima … ottava. Giampiero GIAMOGANTE (l’indiscusso presentatore), Donato DE ACUTIS (il poeta tuttofare), Maria ANTONIETTA DI GASPARE (Mery per tutti, il Sindaco), io (l’intrusa sulle orme impossibili del padre).
Tutti insieme con le gambe sotto al tavolino, le pance satolle e le idee sempre in piena. Chi prone una strada, chi difende un pensiero, chi immagina un finale, chi lo stravolge per disegnarne un altro. Al solito assisto con poca competenza ma con smisurata partecipazione. E poi il vino, le risate e le ottave. Le nostre cene coinvolgono i dirimpettai che ascoltano, loro malgrado, le ottave di Giampiero e Donato e anche le risposte di Marco CALABRESE (appassionato poeta attento alle sfumature). Domenico CORGENTILE (Scella, l’ironico Assessore) fiuta l’aria borbontina e lancia suggerimenti dall’Alta Valle del Velino. Marco BETTI (poeta toscano, pratico e efficiente) si occupa dell’organizzazione delle gare a Terranova BRACCIOLINI. La macchina organizzativa è consolidata e coesa! Quest’anno abbiamo organizzato quattro selezioni: tre poeti vincitori di ciascuna, per un totale di dodici poeti che si sfideranno il 20 settembre a Borbona. Le prime due selezioni sono state fatte a Terranova BRACCIOLINI (AR) il 2 giugno presso la Sala consiliare, con la conduzione di Mauro CHECHI (poeta toscano che da sempre ha un ruolo centrale nel festival di Borbona). I toscani che avremo l’onore di ospitare sono Ivo MAFUCCI (AR), Irene MARCONI (Massa Marittima - GR), Marzio MATTEOLI (San Miniato - PI), Emilio MELIANI (Santa Maria a Monte - PI), Lorenzo MICHELINI (San Giovanni Valdarno - AR), Enrico RUSTICI (Braccagni - GR). Una selezione a Roma il 6 giugno presso il CIP Alessandrino e una il 12 luglio a Cittareale presso l’Auditoriom Santa Maria. I sei poeti delle nostre zone che avremo il piacere di ascoltare sono Pietro DE ACUTIS (Bacugno - RI), Ferdinando DI VALENTINO (Civitavecchia - RM), Franco FINOCCHI (Tolfa - RM), Francesco MARCONI (Cittareale - RI), Marcello PATRIZI (Montereale - AQ), Alessio RUNCI (Terzone - RI). Alessandro CALABRESE (suonatore di organetto e maestro di saltarella) ha portato un fondamentale contributo come presentatore alla selezione presso il CIP Alessandrino di Roma. Marco CALABRESE ha condotto la selezione di Cittareale con estrema attenzione verso chiunque potesse offrire qualcosa alla poesia. Sono stati coinvolti 20 giurati nelle quattro selezioni, scelti tra cultori, appassionati e poeti in pensione o semplicemente a riposo. L’organizzazione è stata laboriosa e per noi ha costituito un elemento di continuità tra la passata e la prossima edizione: ci sembra che il festival duri 12 mesi. Le selezioni in Toscana pare abbiano riscosso un successo tale da aver stimolato i toscani a organizzare un pullman con cui raggiungerci per assistere alla gara del 20. Orgogliosi di aver destato la loro curiosità, speriamo si fermino la domenica per concludere in allegria la manifestazione. Ci interroghiamo spesso sulle modalità da seguire per organizzare la gara e sui criteri da adottare per selezionare i poeti. In particolare per me, che nella vita insegno, il tema della valutazione è centrale. Sono convinta che sia impossibile valutare oggettivamente un compito in classe, un’interrogazione, un’ottava; ogni giudizio potrebbe essere diverso se cambiassero le condizioni al contorno. Per quanto io stessa mi ingabbi in rigide griglie di correzione e cerchi di condividere i criteri di valutazione dei colloqui orali con i miei alunni, percepisco la soggettività dei miei voti. Questo non significa che la soggettività consenta di promuovere un alunno sfaticato o di bocciare un ragazzo sfortunato, ma essere consapevoli della nostra fallibilità come giudici forse ci aiuta a far comprendere a chi deve essere giudicato che il giudizio è solo il giudizio di una persona umana e fallibile. E comunque il giudizio è su quella particolare prestazione e mai sull’individuo. I dodici poeti selezionati per il festival sono tutti straordinari e la gara sarà sicuramente avvincente. Inoltre, la presenza di Irene MARCONI è il primo passo per le quote rosa, che tanto erano care a mio padre. Credo, tuttavia, che ciascuno di noi conosca e ricordi altri nomi che purtroppo non sono in questa lista, ma la fortuna ha voluto così. E il festival è altro oltre la gara: speriamo di incontrare gli altri amici, i cui nomi non figurano tra i dodici, sia in apertura del festival venerdì sera, sia il sabato tra il pubblico, sia la domenica. Personalmente non amo essere giudicata e quindi immagino che ci si possa infastidire all’idea di dovere essere valutati da una giuria “competente” in merito a ciò che per molti, o forse per tutti i poeti, è una grande passione. Vorrei saper scrivere due parole per spezzare la tensione della competizione così come vorrei essere capace di dire ai miei alunni di vivere ciò che fanno indipendentemente dal mio giudizio sterile su quelle che io ritengo siano le loro competenze in matematica e fisica. Voglio sperare che il festival sia per tutti soltanto un serio gioco di poesia e voglio poter dire che lo spettacolo dura tre giorni, ma la poesia 12 mesi all’anno. La giornata di domenica, in particolare, vorrà riportarci ai tempi andati e con panche e tavolini e con l’aiuto dei ragazzi del September Fest, potremo pranzare, bere, scambiare due parole con chi vogliamo. Tra noi i poeti canteranno liberi e senza schemi, improvviseranno a terzine con l’organetto e a quartine con le ciaramelle. Concludo emozionata queste poche righe per spedirle subito a Giampiero e Donato per sentire cosa ne pensano e, se non ci sono correzioni, l’articolo è pronto. Emozionata all’idea di questa grande macchina organizzativa composta da me, borbontina di origine, da Donato, Bacugnese e poeta da chissà quante generazioni e da Giampiero, orgoglioso cittadino estivo di Sacco, incantevole frazione di Cittareale. Emozionata perché i poeti sono la grande risorsa del nostro territorio, capaci di unire un pubblico vasto, esigente e scevro da ogni inutile campanilismo. Emozionata dagli occhi lucidi di chi parla di poesia improvvisata con l’amore e il rispetto che questa grande arte merita. Emozionata perché ritengo l’improvvisazione poetica una nobile tradizione popolare che può e deve essere spunto per rilanciare le meraviglie di questi territori. Emozionata senza riuscire a comprendere del tutto il nesso tra tradizione, cultura, poesia. Emozionata dalla simpatica invasione di toscani di cui parlavo poco sopra. Stolta cittadina intorpidita dallo smog, ammiro le vostre radici perché le mie si sono sgretolate nel cemento grigio di questa città, che ha asfaltato anche la nostra storia. Per concludere l’estate in versi dobbiamo aspettare il festival di Borbona il 19, 20, 21 settembre. Oltre i confini, la poesia … meglio se improvvisata!