A conclusione del mandato istituzionale, il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Perugia, Marco Vinicio GUASTICCHI (nella foto), ha scritto una lettera a tutti i dipendenti dell'Ente. << Alla vigilia del primo, vero passaggio istituzionale previsto dalla legge di riforma della Provincia, il tradizionale bilancio di fine mandato col quale ci si congeda e ci si augura il migliore possibile futuro assume un tono del tutto particolare. Il tono non può che essere quello di un rigoroso richiamo alla dignità professionale e morale che, richiesta a ognuno di noi da tanto tempo ormai, da altrettanto tempo ha potuto dare prova di sé oltre ogni più prefigurato auspicio. Tanta positiva consapevolezza, tuttavia, non riesce a mettere in un angolo la venatura di amarezza e di dispiacere che ogni capitolo che si chiude incide in profondità nell'animo. Così è per tutti noi che, per cinque anni, abbiamo formato una comunità di lavoro organizzata e compatta, una struttura che presto ha fatto sistema, una compagine politico-amministrativa matura su tutto il fronte, molto ampio, dei servizi da prestare al territorio provinciale.
Quella che ci lasciamo alle spalle è, infatti, una Provincia che, senza disperdere le energie e senza sovraccaricarsi di pesi inutili, si è mossa lungo un orizzonte molto complesso di funzioni con competenza e operatività invidiabili. Si avrà modo certamente di riorganizzare un modello gestionale e amministrativo di tutto rispetto, ma la macchina organizzativa che si consegna alla storia dell'ente sarà ricordata come un autentico campione di efficacia e un esempio di efficienza. Ripeto, non c'è settore delle attività sulle quali abbiamo cominciato a lavorare nel 2009 che abbia dato prova mediocre di sé o che si sia attirato le critiche non benevole dei cittadini. Per merito di tutti i collaboratori, della dirigenza e degli organismi politici abbiamo prefigurato un modo di procedere snello e vivace, che avrebbe potuto continuare a dare prove meravigliose di sé se la Provincia fosse rimasto l'ente che tutti conosciamo e che potrà continuare ugualmente a servire la comunità locale una volta che sarà stato riplasmato sulle esigenze del nuovo ente di area vasta che comincerà a prendere vita domenica prossima, 12 ottobre, con il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio. Ritengo di avere svolto con correttezza, onestà e orgoglio il compito di portare la Provincia di ieri sul confine della Provincia di domani. Così, la centralità e il protagonismo dei Comuni non saranno, per nessun dipendente della Provincia di ieri, una cosa sconosciuta, ma il terreno lungo il quale continuare a operare e l'area da rafforzare operativamente e progettualmente. Mi piace ricordare che questa spinta sul futuro l'ho ereditata dal costante confronto, storico ed emozionale, con la Provincia e le sue vicende dall'Unità d'Italia ai giorni nostri. Dalla celebrazione, particolarmente solenne, del 150° della Provincia dell'Umbria in poi ho visto crescere nella struttura provinciale il senso di appartenenza a una storia di valori e di personaggi, di dibattiti e di progetti che andava incrementato e reso disponibile per il futuro politico-amministrativo dell'ente. Il vero passaggio istituzionale, dunque, è proprio questo e sono contento (mi sia consentita questa parentesi nella mia sfera privata) di averlo potuto rendere evidente nella mia stessa persona, figlio del Segretario generale dell'ente al quale la passione per la Provincia è nata con la frequentazione del Palazzo di Piazza d'Italia fino dall'adolescenza. Mi congedo da ognuno di voi, dalle vostre famiglie e dai vostri affetti più cari con l'auspicio che quanto siamo riusciti a scambiarci in anni di estrema difficoltà possa essere il preludio di quel rinnovamento della Nazione che, qualunque sia la collocazione che avremo domani, l'esperienza condivisa dal 2009 ad oggi non potrà non contribuire a realizzare >>.