Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Marino FORMICHETTI (nella foto), della UIL Rieti:
<< Dopo aver sostenuto per tanto tempo la naturale connessione tra Rieti e l’Umbria, al punto tale di aver promosso un’iniziativa referendaria “Rieti in Umbria”, non posso che accogliere con soddisfazione il protocollo sottoscritto tra la Regione Lazio e la Regione Umbria. Un accordo che, se ben avviato, non potrà che avere numerose e positive ripercussioni per entrambi i territori che, pur essendo in Regioni differenti, sono legati dalla vicinanza e molto simili per tradizioni e cultura, caratteristiche indispensabili per costruire un territorio omogeneo. Un plauso va dunque ai due presidenti che mai come oggi hanno compreso l’importanza di andare oltre quei confini regionali per troppi anni avvertiti come limiti invalicabili. La svolta rappresenta un vero passo avanti: oltre il vecchio concetto delle Regioni chiuse nei propri confini come i vecchi stati medievali, con evidenti limiti nell’imporre norme non condivise dai cittadini per la fruizione di servizi, come ad esempio sanità e trasporti. Questi temi, in parte trattati anche dai sindaci dei due comuni capoluogo, non debbono però rimanere una vaga dichiarazione di intenti, ma tradursi in azioni scadenzate in tempi certi con l’attivazione di programmi realmente valutabili da tutti i cittadini. Una moderna società ha bisogno certo di una seria riflessione sulla ripartizione amministrativa del territorio.
L’Italia su questo ha molto da lavorare e forse anche da copiare da chi ha già affrontato il tema in Europa. Le prime bozze di riforma delle Regioni non testimoniano certo uno studio storico da parte di chi la propone e, ovviamente, Rieti si trova di nuovo nel posto “sbagliato” (la Regione Adriatica), ancora una volta divisa da Terni e dall’Umbria che sono inserite nella Regione Adriatica. Uno strano destino il nostro, che ovviamente contestiamo alla nascita, anzi alla proposta, e in questo ovviamente ci aiuta questa intesa che va nella ovvia direzione di collaborazione delle realtà affini ma divise dalle dogane regionali. Il dibattito sulle future Regioni non è ancora nel vivo, ma ovviamente ci dovrà essere e ci sarà indipendentemente dalla volontà politica. Il territorio reatino non è nelle condizioni di potersi più adagiare sulle scelte di convenienze politiche, ma ovviamente per correggere gli errori dettati da presunta ignoranza bisognerà esserci e farci sentire, in questo forse la vicina Terni può suggerirci qualcosa in tema di partecipazione e coinvolgimento >>.