Sabato 14 febbraio, festa di San Valentino patrono di Terni e copatrono della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, alle ore 11.00, presso la basilica di San Valentino, si svolgerà la celebrazione del solenne pontificale presieduto da S. E. Mons. Ernesto VECCHI, Vescovo ausiliare emerito di Bologna e già Amministratore apostolico della Diocesi Terni-Narni-Amelia, alla presenza del Vescovo Giuseppe PIEMONTESE, dei sacerdoti della Diocesi e delle autorità civili e militari locali e dell’Umbria. Il pontificale sarà animato dalle corali San Valentino e Edi TONI, dirette dal M° Paolo DE SANTIS. << San Valentino ha plasmato cristianamente la città di Terni durante il suo lungo ministero episcopale, durato, secondo la tradizione, ben 76 anni - ha dichiarato Mons. PIEMONTESE. Egli Vescovo, padre fondatore della comunità cristiana, testimone di Cristo e martire della fede e della carità, è speciale patrono di quanti sono legati dalla dolcezza e dal fuoco dell’amore. Dalla città di Terni, ancora oggi, parte il messaggio di San Valentino: l’amore vero, fedele ed eterno è possibile anche ai nostri giorni se non ci si lascia fuorviare dall’effimero, dalla cultura consumistica e viene alimentato e protetto quotidianamente dall’umiltà, dalla fede in Dio, dalla preghiera costante, dalla pazienza e dal continuo perdono.
Formulo l’auspicio che San Valentino, Vescovo e martire di carità, continui a proteggere e a salvare questa città, oggi in festa per il suo patrono, ma anche in ansia per il futuro sociale, civile e religioso dei suoi figli. Il Santo faccia crescere tutti nella solidarietà e carità e doni agli innamorati, giovani e meno giovani, la capacità di scoprire, gustare e custodire la gioia di un amore vero, fedele ed eterno >>. San Valentino, cittadino e Vescovo di Terni dal 197, divenuto famoso per la santità della sua vita, per la carità ed umiltà, per lo zelante apostolato e per i miracoli che fece. Venne invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo insieme alla famiglia ed ai greci studiosi di lettere latine Proculo, Efebo e Apollonio, insieme al figlio del Prefetto della città. Imprigionato sotto l’Imperatore Aureliano fu decollato a Roma. Era il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu trasportato a Terni al LXIII miglio della Via Flaminia. Fu tra i primi vescovi di Terni, consacrato da San Feliciano Vescovo di Foligno nel 197. Preceduto da San Pellegrino e Sant’Antimo, fratello dei SS. Cosma e Damiano. Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della Via Flaminia, nei pressi di una necropoli. Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del santo: pare che esse siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo motivo siano stati martirizzati.