Per vincere le sfide dell’Europa e quelle che vengono anche da fuori il continente non è possibile fare a meno di un insieme di valori forti e radicati che ne costituiscono il cemento unificante, la ragione ultima nel cui nome i cittadini europei siano disposti a giocare la scommessa di un destino condiviso. Questo tema è stato il filo portante di tutti gli interventi che lunedì sera, poco dopo l’arrivo della Fiaccola benedettina “Pro pace et Europa una”, in Piazza San Benedetto, sono stati pronunciati dalla loggia del Palazzo comunale dai sindaci di Norcia, Subiaco e Cassino (Nicola ALEMANNO, Francesco PELLICCIA e Giuseppe GOLINI PETRARCONE) e dall’Arcivescovo di Spoleto-Norcia Mons. Renato BOCCARDO. Insieme a loro anche numerose altre autorità religiose, militari e civili, che hanno dapprima partecipato alla celebrazione del transito di San Benedetto in Basilica, per poi assistere in piazza alla proiezione del filmato sul viaggio della Fiaccola (che quest’anno si è spinta fino al Regno dei Paesi Bassi), al suo arrivo in piazza con la scorta di tutti gli atleti tedofori provenienti a piedi da Cassino e di oltre 100 bambini appartenenti a diverse associazioni sportive locali, alla sua accoglienza proprio sotto la statua del Santo Patrono da parte dei sindaci delle tre comunità benedettine e dell’Arcivescovo, all’accensione del tripode (nella foto) e, al termine della serata, allo spettacolo piromusicale.
<< Sono più di cinquant’anni - ha dichiarato ALEMANNO - che la nostra Fiaccola viaggia per l’Europa, e non solo, per gettare semi di pace e di fratellanza, nella speranza di portare importanti frutti. Soprattutto in questo momento di grandi tensioni internazionali ognuni persona, e soprattutto noi che abbiamo ricevuto l’importante eredità spirituale di San Benedetto, dovrebbe convogliare le sue migliori energie affinché la pace diventi patrimonio di tutti >>. << Ci sentiamo ambasciatori di pace - ha aggiunto PELLICCIA - e con determinazione dobbiamo fare in modo che la storia connaturata nelle nostre città sia il più possibile condivisa >>. << L’augurio - ha affermato anche PETRARCONE - è che i nostri giovani, anche quelli più piccoli, possano continuare il percorso di pace e di fratellanza intrapreso questi anni, sempre con grande entusiasmo e, al tempo stesso, con orgoglio e convinzione >>.
Su questo stesso aspetto si è soffermato a lungo anche l’Arcivescovo BOCCARDO. << E’ necessario - ha detto - riscoprire la dimensione umana del nostro convivere, abbattere i muri e costruire ponti sui quali transitare e darsi la mano. Il messaggio della Fiaccola benedettina è per tutti, nel rispetto della dignità di ogni persona; è il fermento di pace per realizzare una vita più umana >>. << Lasciate che la luce splenda - ha scritto l’Ambasciatore olandese in Italia in un suo messaggio letto dal Sindaco ALEMANNO - perché iniziative come queste irradiano la speranza di una possibile cooperazione tra i popoli >>. Di certo, le tre comunità benedettine, d’accordo con le rispettive autorità religiose, hanno già messo mano ad un’ambiziosa ipotesi di lavoro per le celebrazioni del prossimo anno.
<< Su proposta dell’europarlamentare GASBARRA - ha annunciato il primo cittadino di Norcia - il prossimo anno, in occasione del 60° anniversario della firma del Trattato di Roma, che sancì la nascita della nuova Unione Europea, le celebrazioni benedettine e il viaggio della Fiaccola del 2017 saranno al centro delle iniziative programmate non solo nella capitale ma anche a Bruxelles. Sarà un’occasione importante per ribadire la centralità della figura di San Benedetto per l’Europa e il messaggio unificante delle radici cristiane, che hanno fatto della civiltà europea ciò che è oggi e senza le quali i grandi fenomeni che hanno segnato la storia dell’occidente avrebbero avuto un corso differente >>. Nel giorno della festività del Santo Patrono, le celebrazioni sono proseguite come di consueto con la sfilata del corteo storico medievale che ha visto schierate in piazza San Benedetto le sei guaite della città, le Porte Meggiana, Narenula, Valledonna, Palatina, Orientale e dei Massari, per l’offerta dei ceri alla Basilica del Santo, e i rappresentanti dei Castelli (attuali frazioni) per l’offerta dei pallii.