In una società che parla solo di economia e di PIL le malattie psicologiche si piazzano al secondo posto, dopo quelle cardiocircolatorie, come estensione di casi. La 3^ edizione della "Settimana del Benessere Psicologico" apre i battenti con il convegno d’anteprima “La sfida dell’economia della felicità: reti sociali e patrimonio di comunità”, campagna di sensibilizzazione e promozione della salute che dal 21 al 27 novembre propone una serie di iniziative volte a sensibilizzare la società verso la figura dello psicologo che non può più essere visto come il “medico dei pazzi” ma come elemento indispensabile per la promozione della salute intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. L’iniziativa è organizzata dall’Ordine degli Psicologi della Regione Umbria con il patrocinio della Regione Umbria, delle Province di Perugia e Terni e con la collaborazione di Federfarma Umbria. A dare il saluto alla folta platea intervenuta è stato Marco Vinicio GUASTICCHI, Presidente della Provincia di Perugia, che ha sottolineato il ruolo fondamentale della Provincia intesa come ente intermedio di area vasta, che ha tra i suoi compiti quello di divulgare iniziative come queste nel territorio. << A questo proposito - ha dichiarato GUASTICCHI - durante la “Settimana del Benessere Psicologico in Umbria” gli sportelli polifunzionali della Provincia (Città di Castello, Umbertide, Foligno, Spoleto e Marsciano) si mettono a disposizione ospitando psicologi con i quali i cittadini potranno parlare e confrontarsi >>.
<< Oltre al PIL - ha aggiunto Carla CASCIARI, Vice Presidente della Regione Umbria - come dato la Regione dell’Umbria ha preso in considerazione 45 indicatori che includono anche il benessere percepito dalla popolazione. Le politiche sociali sono un investimento per il futuro che deve andare di pari passo con lo sviluppo economico. Purtroppo veniamo da un percorso troppo individualista che ci ha portato a sentirci sempre più soli di fronte ai problemi. Serve invertire la rotta e puntare su nuovi modelli di welfare >>. << Con la collaborazione a questa iniziativa - ha proseguito Aviano ROSSI, Vice Presidente dell’Amministrazione provinciale - si da sostanza al protocollo d’intesa che di recente ho firmato con l’ordine degli psicologi. La presenza di questi professionisti all’interno dei nostri sportelli aiuterà i fruitori a superare la barriera naturale che si crea nel parlare con questi professionisti. In questo memento storico l’economia sta condizionando tutte le scelte della nostra società, mettendo in secondo piano quello che è il benessere dell’individuo che non può derivare solo dal denaro o dal valore che rappresenta un oggetto. Misurare tutto in termini monetari, in un periodo di mancanze di risorse come questo, porta l’individuo a sentirsi insoddisfatto, inadeguato, sensazioni che spesso portano ad una stato depressivo che incide pesantemente nella vita quotidiana del cittadino. In questa fase, è più che mai importante l’aiuto dello psicologo che riporta l’individuo a considerare una serie di fattori che vanno a comporre il benessere complessivo di cui il denaro è solo una piccola parte >>. La Prof.ssa Caterina ARCIDIACONO, dell’Università di Napoli ha puntato l’attenzione sul fatto che << … lo psicologo viene visto come curatore del disastro e paradossalmente non viene interpellato nel momento cruciale della costruzione del welfare, ovvero della costruzione del benessere. Gli esperti psicologi vanno consultati nel moneto della progettazione del tipo di società che si vuole avere >>. << Il tema del convegno - ha concluso la Dott.ssa Immacolata TOMAY, Presidente dell’Ordine degli Psicologi - è stato ispirato dall’attuale dibattito sul cosiddetto superamento del PIL, nella convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale. Non stupisce che fra i dodici indicatori del Benessere equo e sostenibile indicati da ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) compaiano valori di felicità non esclusivamente riferibili alla sfera economica: dall'ambiente alla salute, al benessere economico, all'istruzione, al lavoro, alle relazioni sociali, alla sicurezza”. Priorità, queste alle quali, in linea con le tendenze rilevate a livello nazionale, anche gli umbri accordano le loro preferenze >>.