Mercoledì 24 luglio, nell’ambito della rassegna “Narni. Le Vie del Cinema”, verrà proposto Il portiere di notte (1974) di Liliana CAVANI (nella foto), a tutti gli effetti un film “europeo” che scava in un rimosso - il rapporto vittima-carnefice nei lager nazisti - che riguarda l’Italia e tutta la cultura europea in senso lato. A presentare al pubblico della rassegna il film sarà la regista, Liliana CAVANI, insieme con Valeria VIGANO’, scrittrice e amica personale della CAVANI. Per i più piccoli, sempre alle 21.00, sarà proiettato il classico Walt Disney restaurato Lo scrigno delle sette perle (1948) di Clyde GERONIMI, Wilfred JACKSON, Hamilton LUSKE, Jack KINNEY. Il portiere di notte è uno dei grandi film degli anni ’70 che collocano la cinematografia italiana in un contesto internazionale. Affronta da un lato la memoria rimossa del nazismo e il tentativo dei nazisti sopravvissuti di cancellare il proprio passato, dall’altro la complessa dinamica erotica e sentimentale, di dominio reciproco, che si instaura tra vittima e carnefice. La trama: a Vienna, nel 1957, Lucia (una donna ancora giovane sopravvissuta all’Olocausto) incontra per caso Max, il suo aguzzino nel lager, che lavora come portiere di notte in un albergo di lusso.
Ora Lucia è libera, conosce le colpe dell’uomo, potrebbe denunciarlo: ma il rapporto morboso fra i due si riaccende, sotto gli sguardi di altri ex camerati di Max che tengono riunioni segrete nell'hotel per studiare come far sparire qualsiasi prova dei loro crimini di guerra. Il film si avvale delle stupende interpretazioni di due grandissimi attori britannici, Charlotte RAMPLING e Dirk BOGARDE. Nel cast anche Isa MIRANDA, Philippe LEROY, Gabriele FERZETTI e il ballerino Amedeo AMODIO. La sceneggiatura è firmata da Liliana CAVANI assieme a Barbara ALBERTI, Italo MOSCATI e Amedeo PAGANI. Fra i contributi tecnici ricordiamo la fotografia di Alfio Contini, le scenografie di Nedo AZZINI e Jean-Marie SIMON, i costumi di Piero TOSI, il montaggio di Kim ARCALLI e le musiche di Daniele PARIS. Il restauro è stato realizzato in collaborazione dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce - Cinecittà. È stato personalmente supervisionato dalla regista e realizzato da Pasquale CUZZUPOLI, apprezzatissimo tecnico che lavora ai restauri realizzati a Cinecittà, e da Federico SAVINA per quanto riguarda il suono e la colonna sonora.