Martedì 10 febbraio, dalle ore 10.00, la CGIL di Roma e del Lazio ha proclamato, in tutti i capoluoghi di provincia, presidi di fronte alle sedi delle Prefetture per evidenziare, ancora una volta la drammaticità della crisi, gli effetti devastanti per i lavoratori e per le famiglie, la assoluta inadeguatezza degli strumenti economici e sociali fino ad oggi decisi dal Governo. A Rieti, alla stessa ora, il presidio è convocato in Piazza Cesare BATTISTI, mentre alle ore 10.45 si svolgerà l’incontro con il Prefetto al quale la delegazione della CGIL reatina consegnerà una nota riassuntiva della situazione locale e le richieste che sono rivolte al Governo nazionale ma anche alle Istituzioni locali: Regione, Provincia, Comuni. << Siamo infatti convinti che, fermo restando il peso e i ruoli tra il Governo centrale e le autonomie locali - hanno dichiarato dalla Segreteria provinciale CGIL - occorra uno sforzo comune per intervenire per davvero e in concreto sui bisogni delle famiglie mettendo in campo strumenti diversi sia di aiuto che di rilancio dell’economia. Ad esempio in tante Provincie, Regioni o Comuni Capoluogo sono stati sottoscritti accordi che prevedono sostegno economico ad integrazione o in sostituzione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori in Cassa Integrazione o licenziati così come agevolazioni fiscali, tributarie, creditizie per evitare che la mancanza di reddito procuri guai ancora peggiori per le famiglie.
E allora se si chiede, giustamente, alle imprese private di trovare sempre strumenti alternativi ai licenziamenti e alla cassa integrazione occorre che gli enti locali riducano la precarietà al loro interno, effettuino tutte le stabilizzazioni possibili (LSU, interinali, ecc) e siano a fianco di quelle famiglie e imprese che hanno difficoltà di accesso al credito verso le Banche. Non ultimo - hanno concluso dalla CGIL - sarebbe auspicabile, nella nostra Provincia, una unanime presa di posizione per scongiurare le decine e decine di tagli che la nuova riforma della scuola procurerà a tutto il personale in primo luogo ai lavoratori precari. Insomma le misure straordinarie e le iniziative sono a carico di tutti, nessuno escluso >>.