In uscita una nuova pubblicazione realizzata dal Servizio Turistico Associato della Valnerina. Con tutta probabilità prima di Pasqua è prevista l’uscita del testo “Le donne nel mondo rurale della Valnerina”. Un’opera, scritta dall’antropologa peruviana Fabiola Yvonne CHAVEZ HUALPA, che osserva la figura della donna nelle sue attività quotidiane e nei luoghi in cui trascorreva gran parte della sua vita. Il libro, suddiviso in sei capitoli, è uno studio della figura femminile inserita nella società rurale della Valnerina che restituisce una donna protagonista della cultura agricolo-pastorale. L’opera, finanziata dal GAL Valle Umbra e Sibillini nell’ambito del programma Leader, è corredata da un ricco archivio fotografico, con oltre 120 immagini in bianco e nero di donne nei campi, alla fonte e in casa, testimonianze tangibili dell’importanza della figura femminile che domina l’antico paesaggio della Valnerina. L’autrice (ricercatrice associata dell’Instituto de Medicina Tradicional, organo del Governo peruviano e collaboratrice, insieme a Mario POLIA, presso il museo di Leonessa) ha realizzato questo libro attraverso le testimonianze dirette di donne che, scavando nella memoria, hanno riportato alla luce antichi stornelli, preghiere, vecchie ricette, usanze e storie di vita.
Diversi gli argomenti che vengono trattati nell’opera: dagli spazi in cui si svolgeva il lavoro quotidiano della donna, come la cucina, la stalla, la stanza da letto e il fontanile, al rapporto tra la figura femminile e il cibo. Infatti, un intero capitolo del libro è dedicato alle ricette di un tempo: la preparazione del pane, l’importanza di cereali e legumi nell’alimentazione giornaliera e le diverse credenze riguardanti molte pietanze. Dettagliata la parte riguardante la sfera affettiva della donna, con un interessante approfondimento sul corteggiamento, il fidanzamento e il matrimonio, senza dimenticare la figura della suocera. Una parte consistente di questo capitolo è dedicata alle espressioni della poesia amorosa con una raccolta di canti, stornelli e satire, ma anche usanze riguardanti la dote. Nel testo dell’antropologa peruviana c’è spazio anche per la trattazione del ciclo di fecondità femminile con interessanti riferimenti a credenze e tabù riguardanti la gravidanza. In questa parte del libro è ampiamente descritta anche la celebrazione differenziata della nascita del maschio e della femmina, ossia l’usanza del “canto a prosciutto” e del “canto a spalletta”, tradizione ancora in voga in diverse località della Valle del Nera. Al termine dell’opera vi sono due capitoli dedicati al ruolo della donna come operatrice terapeutica e, quindi, sulla medicina domestica e infine un approfondimento di alcuni racconti di streghe. Un lavoro interessante che tributa il giusto spazio alla figura femminile che, prima dei radicali cambiamenti culturali ed economici, svolgeva, un ruolo importante e centrale nella vita quotidiana del mondo rurale della Valnerina.