di Gianfranco PARIS
Seguo da anni lo sviluppo dell'iter del Polo della Logistica. Il servizio di domenica sera trasmesso da Report e dedicato allo argomento ha rafforzato in me il convincimento che tutti i rilievi mossi all'iniziativa dell'ASI dall'Associazione Fara Futura, dalle associazioni ambientalistiche e da tutte le persone di buon senso sono fondate, e che alla fine questo benedetto Polo servirà solo alla speculazione basata sulla cementificazione di uno dei territori più belli e più ricchi di storia della Sabina. Per anni i cosiddetti politici locali ci hanno detto che esso è necessario per dotare la Provincia di Rieti di uno strumento in grado di farci uscire dalla depressione economica. Finalmente tutti hanno capito che si tratta della costruzione di una marea di capannoni su circa duecento ettari di terreno dichiarato dalla Regione Lazio parco archeologico e della realizzazione di una marea di case, la cui costruzione è resa possibile con una modifica del piano che prevede il raddoppio della cubatura, fatta passare come se fosse una variante insignificante, ora all'attenzione della Procura della Repubblica competente. Un vero atto di sabotaggio della Sabina, i cui nomi dei responsabili dovranno rimanere incisi per sempre nei nefasti di casa nostra. Ma la cosa che domenica sera mi ha colpito di più è stata la fuga dalle proprie responsabilità del principale responsabile e sostenitore della iniziativa. Il presidente dell'ASI non ha avuto nemmeno il coraggio di difendere di fronte agli italiani quell'opera che da anni persegue con tenacia senza ascoltare niente e nessuno, tranne che i suoi sodali.
Nella stessa trasmissione televisiva, che comprendeva altri interessanti servizi, il fondatore della Associazione Damurhiana e l'Ing. sostenitore della autostrada Civitavecchia-Rosignano non si sono sottratti alle domande dei cronisti ed hanno sostenuto con decoro e convinzione le loro ragioni di fronte agli italiani dimostrando rispetto per i telespettatori. Il Presidente dell'ASI quando è stato raggiunto dai cronisti di Report ha chiamato i carabinieri, con ciò non solo dimostrando di non aver argomenti per difendere la bontà dell'iniziativa, ma di avere altresì un incredibile disprezzo dei telespettatori e dell'opinione pubblica. Di fronte alle immagini del cronista che dialogava con i carabinieri, come cittadino di Rieti mi sono sentito umiliato ed ho avuto un moto di rifiuto. Sono questi gli uomini politici che si occupano delle cose nostre? Forse per questo i risultati fino ad oggi sono sotto gli occhi di tutti! Perché, pur di non rispondere alle domande il Presidente dell'ASI ha chiamato i carabinieri? Come mai non ha avuto il coraggio di sostenere la sua iniziativa? Quali sono gli interessi che si celano dietro alla mastodontica cubatura di cemento che egli vuole colare a Passo Corese contro il parere della maggior parte dei Sabini? Se prima di domenica sera coloro che sono contrari al Polo dovevano fare i conti con l'argomento dei posti di lavoro, agitato a sproposito fino ad oggi, e ad un presunto sviluppo economico, che cosa debbono pensare oggi che il Presidente dell'ASI non ha avuto nemmeno il coraggio di difendere questa sua convinzione, se di convinzione si può parlare? Che ne dicono i suoi sodali di sempre? Il Presidente della Provincia MELILLI, il Senatore CICOLANI, il Consigliere regionale PERILLI? Vi sembra dignitoso per la Provincia di Rieti che il Presidente dell'ASI abbia chiamato i carabinieri per allontanare la TV nazionale? Solo successivamente, resosi conto della gaffe, ha diramato un comunicato nel quale si fa beffe del servizio televisivo e di una delle trasmissioni più seguite d'Italia, liquidando il tutto come cosa risaputa e priva di interesse! E non contento si è fatto beffe anche di coloro che avevano partecipato alla trasmissione per spiegare il loro punto di vista. Questo si chiama arroganza, simile a quella che negli ultimi dieci anni ha tenuto compagnia al sindaco della città di Rieti ed ai suoi sostenitori che sono stati spazzati via dagli elettori nel maggio appena trascorso. Forse è arrivato il momento nel quale la cittadinanza si sta accorgendo che così non si può andare più avanti! Staremo a vedere.