Novità nella rete ecomuseale dell’Umbria con l’Ecomuseo del Tevere. La proposta, presentata dall’omonima associazione, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale. La Regione Umbria, ricordano dall’Assessorato all’Ambiente, ha normato con la legge regionale 34/2007 l’Ecomuseo quale strumento di gestione del territorio che nasce dalla volontà delle comunità locali di autorappresentarsi ed autogestirsi, riconoscendone il ruolo di memoria storica e valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali, ambientali e paesaggistici delle comunità locali, nonché di luoghi per una promozione del territorio basata sulla cultura della sostenibilità. Successivamente, nel 2010, con un regolamento, sono state individuate le modalità e i requisiti per il riconoscimento degli Ecomusei prevedendo due periodi per la richiesta formale alla Regione corredata da un progetto di fattibilità condiviso. La domanda relativa all’Ecomuseo del Tevere, la cui ammissibilità amministrativa è stata accertata dalla sezione Cridea del Servizio regionale Via-Vas e sviluppo sostenibile che ha effettuato la preistruttoria, è stata esaminata dall’apposito Comitato Tecnico Scientifico, costituito dalla Regione, il quale ha quindi espresso parere favorevole all’accreditamento. Con il riconoscimento da parte della Giunta regionale, l’Ecomuseo del Tevere si aggiunge a quelli di Campello sul Clitunno, Dorsale Appenninica Umbra (gestito dal CEDRAV), Paesaggio Orvietano, gestito dal GAL che ha in carica anche il costituendo Ecomuseo Paesaggio del Trasimeno, e l’Ecomuseo Geologico Minerario di Spoleto.
Ognuno ha diritto alla denominazione esclusiva ed originale e ad utilizzare all’interno di qualsiasi iniziativa prevista dal Programma di attività e dal Piano annuale di attuazione, oltre al proprio marchio, il “sigillo” identificativo degli Ecomusei adottato dalla Giunta regionale.