di Gianfranco PARIS
A Nocera Umbra domenica scorsa si è parlato del “Cammino di Francesco”. Promosso dal Comune, con la consulenza di Atlantide, sabato 12 e domenica 13/10 si è tenuto il convegno “Sulle Vie di Francesco”. La manifestazione ha riscosso un notevole successo di operatori locali che nell'occasione hanno fatto il punto delle potenzialità turistiche della zona analizzando strutture, ipotizzando un miglior sfruttamento delle risorse e cercando di individuare nuove idee di sviluppo. La due giorni di riflessioni è stata condotta da Euri MATTEUCCI, noto operatore umbro della comunicazione, e dal giovane Assessore Luciano MORINI che ce l'hanno messa tutta per dare concretezza all'incontro. Tra gli argomenti trattati e messi in cantiere l'ipotesi di dotare il tradizionale Commino di Francesco di un braccio laterale che partendo da Foligno conduca a Nocera, città nella quale il poverello d'Assisi ha lasciato tracce della sua presenza. E' fuor di dubbio che una idea del genere arricchirebbe di un maggior raggio di conoscenze francescane il già ricco percorso del Cammino che dalla Toscana si protrae fino alla Valle Santa reatina, dove San Francesco dette vita ai celebri quattro santuari.
Per giustificare l'impegno delle forze che possono concorrere con il Comune di Nocera al raggiungimento dello scopo, i partecipanti al convegno di domenica mattina hanno sviscerato tutti gli aspetti della realizzazione del braccio nocerino del Cammino. I frequentatori dei vari Cammini che attraversano l'Europa oggi non sono più i pellegrini del medioevo che si recavano a piedi a Santiago di Compostela o a Roma per il Giubileo solo ed esclusivamente per salvare l'anima e farsi perdonare dai peccati. Accanto alla componente religiosa, la stragrande maggioranza dei camminatori oggi si mette in viaggio anche per gustare una forma di turismo nuova, alternativa rispetto alla tumultuosa vita delle città e del turismo di massa. I pellegrini odierni desiderano si fare una devozione, ma desiderano anche approfondire la conoscenza del territorio che attraversano. Occorre pertanto che tutte le località attraversate dal percorso siano attrezzate con adeguate strutture di accoglienza e che possano offrire ai visitatori tutte le bellezze di cui sono possessori, da quelle storiche a quelle paesaggistiche, artistiche ecc. Nocera ha un bel museo archeologico e una bella pinacoteca. Ha inoltre un centro storico ben conservato, in via di perfezionamento della immagine urbanistica. Insomma ha tutte le caratteristiche per non far pentire i camminatori per una breve digressione del percorso. Nocera, come del resto tutti i paesi minori dell'Umbria e della Sabina attraversati dal Cammino di Francesco, non hanno alcuna possibilità di poter usufruire dei vantaggi del turismo religioso di massa, tipo quello di Assisi, che tocca solo i luoghi religiosi più importanti. Il Cammino di Francesco offre un flusso di visitatori minore, ma costante, che nel passaggio ha bisogno di alcuni servizi essenziale sul posto. E' in questa necessità che bisogna inserirsi. E questo lo possono offrire solo i centri minori, con ciò recuperando su quelli di maggior attrazione. E' stata anche presa in considerazione l'ipotesi di gemellaggi con gli altri paesi percorsi dal Cammino, in particolare con la città di Rieti, situata al centro della Valle Santa e dei 4 santuari francescani. Certamente un'idea che potrebbe rafforzare il concetto di unità territoriale che necessariamente dovrebbe essere alla base dell'intero territorio percorso dal Cammino. E' stato certamente un fine settimana di riflessione utile per tutti, una iniziativa che dovrebbe essere allargata a più vasta scala, mentre il Comune di Nocera merita un plauso al quale meritano di essere accomunati anche tutti coloro che hanno contribuito alla sua riuscita.