Nella sua ultima seduta, il Consiglio comunale della città di Santa Rita ha adottato all’unanimità la variante al PRG, lo strumento urbanistico comunale approvato con la delibera dell’11 luglio 2002. Con questo passaggio, si apre così la fase delle osservazioni che dura 90 giorni nell’ambito della quale chiunque può presentare le proprie considerazioni che saranno oggetto, a loro volta, di discussione in sede di riunione consiliare per l’approvazione. << Questa variante è il frutto di un lavoro eseguito con impegno e professionalità - ha dichiarato il Sindaco Gino EMILI (nella foto) - da parte di tutta la struttura tecnica dell’amministrazione. I tempi sono stati lunghi perché nel frattempo abbiamo dovuto recepire le normative intervenute in materia. Tuttavia è un traguardo importante del quale ne avevamo necessità poiché il PRG è abbastanza datato, di 13 anni fa >>. Questa variante vuole aggiornare lo strumento urbanistico generale soprattutto nell’attenta valutazione di tutto il territorio comunale evidenziandone criticità ed eccellenze.
Tra i punti che andrà ad interessare, l’analisi del territorio agricolo ponendolo come una risorsa e non come ambito residuale della pianificazione urbanistica; il sistema della mobilità in quanto la rete interna appare nel suo complesso inefficiente rispetto alla capacità di garantire una accessibilità diffusa all’area urbana segnata da criticità nei punti di incrocio e negli assi della vecchia viabilità comunale e nei parcheggi strategici e non destinati al pellegrinaggio. Ancora, l’analisi geologica con la necessità di elaborare varie cartografie tematiche in scala 1:10mila dell’intero territorio comunale, con particolare riferimento alle aree urbane e da urbanizzare. Rilevata, altresì, l’occorrenza di realizzare una carta idrogeologica a seguito di uno studio idrogeologico sul territorio comunale atto alla classificazione della vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento. Con questo studio si intende suddividere il territorio nelle tre classi di vulnerabilità: da alta a molto alta, da media ad alta, bassa o molto bassa. La valutazione del rischio idraulico del territorio non dovrà prescindere anche da un censimento, da effettuare su tutto il territorio comunale, degli sbarramenti di ritenuta (laghetti collinari) e, in funzione del grado di vulnerabilità del territorio, sarà necessario effettuare uno studio atto a valutare l’eventuale rischio di tracimazione, con conseguente elaborazione cartografica del cono di influenza. Tutte queste ed altre attività dovranno essere affrontate mediante una attenta e critica revisione e valutazione dello stato di attuazione del vigente strumento urbanistico. In questo percorso dovrà essere favorita l’integrazione funzionale tra residenza, terziario e attività produttive compatibili sia nella città consolidata sia nelle zone per nuovi complessi insediativi tenendo conto di quanto previsto dal PTCP. Non in ultimo confluiranno nel piano le aree di emergenza per il ricovero della popolazione in caso di calamità e per la realizzazione di villaggi temporanei, le aree di ammassamento, le infrastrutture destinate alla sicurezza e al soccorso e l’individuazione degli edifici a valore strategico ai fini dell’articolazione dei soccorsi.