La Riforma del sistema camerale e le conseguenze sul futuro della Camera di Commercio di Terni e della sua rappresentanza sul territorio. Questi i temi affrontati durante la conferenza stampa dall’Ente camerale ternano per tracciare il consueto bilancio di fine anno e illustrare le prospettive per il 2017 (nella foto). Una Riforma che entrerà in vigore nel 2017 e che modificherà competenze e servizi offerti dall’Ente alle imprese e ai cittadini << … sarà un vero e proprio cambiamento di pelle >> non ha esitato a definirlo il Presidente Giuseppe FLAMINI, illustrando in apertura dell’incontro con i giornalisti il bilancio di attività. Tre le principali novità che si tradurranno in altrettante nuove direttrici di sviluppo:  le aziende pagheranno nel 2017 esattamente la metà l’importo del diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio (introito che rappresenta il 90% delle entrate camerali complessive),  l’accorpamento, quale esito della Riforma, delle due Camere umbre e la nascita di una sola Camera di Commercio dell’Umbria (sarà operativa dalla primavera del 2018) terza novità sarà la ridefinizione delle funzioni della nuova Camera di Commercio, che vedrà una sostanziale conferma delle “classiche” competenze amministrative (ad esclusione delle competenze legate all’internazionalizzazione delle imprese)  e un ampliamento del ruolo nell’ambito delle politiche dell’orientamento al lavoro, in favore dei giovani (ad esempio l’alternanza scuola lavoro) e più in generale del sostegno all’imprenditoria locale. Inoltre, la Camera dell’Umbria potrà svolgere attività di supporto ed assistenza alle imprese in regime di libero mercato.

 

<< Una novità importante che allinea con i sistemi camerali europei più avanzati, consentendo alle Camere di commercio di realizzare nuove iniziative - ha sottolineato il Segretario Generale, Giuliana PIANDORO - e intervenire in campi nuovi senza sovrapporsi alle attività delle associazioni di categoria >>. FLAMINI ha illustrato tutto l’impegno dell’Ente per il territorio: << Nel 2014, prima della riforma, l’ente ternano aveva entrate per circa 3,2 milioni e, oltre a rendere servizi amministrativi,  ne riversava sul territorio circa 2, sotto forma di servizi e attività promozionali per imprese e cittadini. A fronte del taglio del diritto, con entrate di 2,4 milioni nel corso del 2016 è stato comunque dedicato ben 1 milione di euro per una serie di iniziative promozionali che hanno determinato l’azione dell’ente camerale sugli assi principali, quali Imprese, tutela e la concorrenza del mercato,  valorizzazione del territorio, estero; ambiti declinati in molteplici attività ed iniziative rivolte ai propri stakeholder. Nel 2017, quando il diritto avrà in taglio del 50%, a fronte di 2,2 milioni di entrate, comunque 900mila euro saranno riversati sul territorio”.

Sul tema delle risorse, il Presidente ha voluto comunque lanciare un messaggio di fiducia alle imprese ricordando << … come il territorio avrà a disposizione nel futuro prossimo, le ingenti risorse legate al riconoscimento di Area di crisi complessa, allo strumento Industria 4.0, risorse europee e importanti fondi bancari. Certamente le nostre imprese dovranno saper competere e avviare progetti di qualità per accedere alle importanti risorse disponibili >>. Per quanto riguarda la nascita della Camera dell’Umbria, Flamini incalzato dai giornalisti ha teso  a precisare che << … giocheremo fino in fondo il nostro ruolo, ci sarà il nostro massimo impegno perché venga riconosciuto al territorio ternano il suo valore e il suo peso economico ed in questa operazione abbiamo stretto una forte collaborazione con l’Amministrazione comunale per lavorare in sinergia le Istituzioni politiche >>. La fusione con la Camera di Commercio di Perugia potrebbe avere risvolti interessanti, è stato sottolineato, anche rispetto ad un probabile allargamento del bacino di competenza che nel caso della Camera di Commercio di Terni potrebbe allargarsi alle limitrofe aree di Todi, Spoleto e dell’intera Valnerina. Scenari comunque, per i quali è ancora tutto da definire.