<< Vogliamo dare una scossa al Governo perché l’emergenza non è finita e la gente vive ancora enormi difficoltà >>. Questa la dichiarazione dell’On. Oreste PASTORELLI, deputato del PSI e primo firmatario della proposta di legge (sottoscritta da 32 deputati di diversi gruppi) che prevede l’istituzione di una Zona Economica Speciale nei territori colpiti dagli ultimi eventi sismici. Il testo, elaborato in collaborazione con l'Università di Camerino, sarà tradotto in emendamenti al decreto legge terremoto all'esame della Camera con l'obiettivo di accelerare la creazione di una Zona Franca Urbana e di una Zona Economica Speciale per i comuni inseriti nel cratere dalle ultime misure del Governo (nella foto, la presentazione che si è svolta presso la sala stampa della Camera dei Deputati). << I territori devono avere vicino le istituzioni - ha proseguito PASTORELLI. Vogliamo essere vicini alle popolazioni colpite e dare forza alle imprese. L'Appennino è un grande territorio, che possiede un grande patrimonio a livello turistico e agroalimentare e dobbiamo valutarlo al massimo >>. E per evitare il collasso, ha osservato il Sen. Enrico BUEMI, primo firmatario della stessa pdl a Palazzo Madama, occorre "uno shock". Dunque ben venga in questo caso specifico, aggiunge, l'uso di una leva fiscale che altrimenti va manovrata con "prudenza" >>.
<< Lavoro è la parola chiave - ha proseguito Flavio CORRADINI, Rettore dell’Università di Camerino, che ha partecipato alla conferenza stampa. Senza un’economia nessuno si avvicinerà più ai nostri territori. Da noi la situazione è devastante, il paese non ha più un’identità. Sono centinaia i comuni non accessibili >>. D'altra parte, ha sottolineato il Sindaco di Accumoli, Stefano PETRUCCI, il provvedimento presentato da PASTORELLI è << … l'unico strumento che possa restituire vita ai nostri territori, ricucire il tessuto economico e sociale e combattere il rischio spopolamento. Questa legge può fare la differenza perché l'economia possa ricrescere e rafforzarsi. Mi auguro che venga al più presto approvata in Parlamento >>.
“ZFCA”, acronimo di Zona Franca della Contea di Amatrice. È questo il nome che verrà dato al regolamento per la concessione di un contributo comunale sui versamenti fiscali, contributivi e previdenziali delle microimprese e dei liberi professionisti che, alla data del 24 agosto 2016, e al momento di presentazione dell’istanza, svolgevano la propria attività all’interno del territorio comunale di Amatrice.Nella giornata odierna, con delibera della Giunta comunale si sono dettati gli elementi di indirizzo per la stesura del Regolamento che sarà, entro poche settimane, portato in approvazione al Consiglio comunale. La misura nasce per contrastare i fenomeni di spopolamento conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il Comune di Amatrice, e servirà a favorire la ricostituzione del tessuto economico e sociale. L’argomento è nel cuore del Sindaco Sergio PIROZZI, che ne parlò per la prima volta nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati lo scorso 7 novembre, continuando poi per mesi a sollecitare l’inserimento nel Decreto Terremoto di misure di esenzione fiscale e previdenziale almeno per i Comuni con zona rossa.
<< Non è una provocazione, lo dico subito, la Zona Franca della Contea di Amatrice è solo il nome di fantasia scelto per il Regolamento con il quale si andrà a dare una certezza alle microimprese del mio territorio. Quella di poter usufruire di una sorta di NO Tax Area - ha dichiarato PIROZZI. Sostenere l’economia di Amatrice è per me una questione irrinunciabile. Diversamente, ci troveremmo ad affrontare un graduale spopolamento di quest’area e renderebbe inutile ricostruire anche le case, le scuole, gli uffici e le chiese >>. La misura di sostegno, di cui microimprese e liberi professionisti di Amatrice potranno beneficiare per almeno 3 anni, rispetterà le norme europee in merito ai contributi “De minimis”. Ovvero, quelli considerati dalla UE di piccola entità, tali dunque da non incidere sulla concorrenza in modo significativo. Le attività ammissibili saranno solo quelle previste dal Regolamento UE “De minimis” e quindi, ad esempio, saranno esclusi i settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
<< Non si poteva più attendere - ha concluso il Sindaco di Amatrice. Ho voluto e dovuto dare certezze al tessuto economico di questo territorio perché non perdano la speranza e decidano di restare. Se il Decreto in esame al Parlamento conterrà le esenzioni richieste ritirerò il Regolamento, e nel caso contenga misure che favoriscano solo alcune classi economiche di cui alla classificazione ISTAT, come ad esempio fu fatto per il terremoto in Emilia, o se limiteranno all’aiuto fiscale e non al contributivo, vorrà dire che il Regolamento della Contea di Amatrice andrà a supportare gli esclusi. Nel frattempo, le imprese di Amatrice sanno di poter contare sull’aiuto comunale, frutto delle tante donazioni arrivate dalla generosità di tanta gente di questo Paese e del mondo intero, alle quali non finirò mai di dire grazie >>.