Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma di Gustavo MARCHEGGIANI, Assessore provinciale alle Relazioni con l'Università:
<< Un territorio rischia la marginalità non solo perchè ha pochi abitanti, difficoltà orografiche e scarsità di risorse economiche, ma anche (e molto) perchè scarseggiano capacità e voglia di “fare squadra” per affrontare unitariamente e in modo coordinato i problemi più difficili. Siamo e restiamo convinti che lo sviluppo del Polo Universitario di Rieti sia un buon esempio di quanto è possibile fare se si mettono da parte visioni unilaterali, smanie di protagonismo e si lavora davvero tutti insieme per lo stesso obiettivo. Oggi, nonostante le difficoltà, il Polo Universitario reatino è una realtà con 1400 studenti, con convenzioni ventennali con gli Atenei de La Tuscia e de La Sapienza, e si sta lavorando per insediare a Rieti centri di ricerca e di sviluppo. Proprio sulla necessità di insediare a Rieti Poli di ricerca è fondamentale trovare sinergie e convergenze senza le quali sarà difficile sviluppare centri di qualità. Desta qualche stupore la notizia (disponibile anche sul sito della EEMS Solsonica) data con un comunicato del 23 novembre ’07, secondo la quale “Solsonica investe nei talenti del domani” ed annuncia la sponsorizzazione del primo Master in Ingegneria del Fotovoltaico organizzato in Italia dall’Università di Tor Vergata.
Lo stupore non deriva dal merito (speriamo sia un master utile, non abbiamo elementi per valutarlo), ma dal metodo seguito: a quanto ci risulta Enzo D’ANTONIO, Presidente della EEMS e della Solsonica è anche Presidente della Associazione degli Industriali di Rieti e, proprio in quanto Presidente di Assindustria, è membro del Consiglio di Amministrazione della Società Consortile Sabina Universitas; non risulta che lo stesso D’ANTONIO abbia mai sottoposto alla Sabina Universitas la possibilità di un Master sul fotovoltaico, sembrava invece che ci fosse una volontà ad impegnarsi per insediare a Rieti un polo di ricerca insieme con la Facoltà di Ingegneria de La Sapienza. In ogni caso vengono naturali alcune domande: l’Assindustria di Rieti, lo stesso D’ANTONIO, considerano conclusa l’esperienza del Polo Universitario a Rieti? E' per D’ANTONIO (in una visione crediamo autarchica) ormai tempo di impegnarsi su altre strade che si reputano migliori e più produttive? E se è così perché non lo manifesta pubblicamente? Restiamo convinti che il Polo Universitario reatino continui a meritare uno sforzo davvero unitario e che non sono utili, ma dannose, le visioni unilaterali, “proprietarie” o autarchiche. L’Università a Rieti ha ancora bisogno di tutti >>.