Nonostante le rassicurazioni del Governo BERLUSCONI, che comunque non dissipano tutte le preoccupazioni, i consiglieri comunali Ivano PAGGI (nella foto) e Paolo TIGLI hanno chiesto al Presidente MELILLI e al Sindaco EMILI la convocazione di una seduta congiunta del Consiglio provinciale e comunale. << Ci permettiamo di richiamare l’attenzione delle SS.LL - si legge nella lettera inviata per la richiesta - sulla decisione assunta dal Governo di abolire le province con meno di 220.000 abitanti, scelta di chiara connotazione qualunquistica che rischia seriamente di isolare definitivamente tantissimi territori italiani. Nell’ambito di tale scellerata decisione rientra purtroppo anche la Provincia di Rieti, già attanagliata da una perdurante e gravissima situazione occupazionale, che ha raggiunto livelli di crisi insopportabile. Crediamo sia opportuno ricordare che Rieti e la sua Provincia sono il ritratto fedele di un paese dove alcune scelte importanti, negli anni, non sono state fatte; crediamo sia sempre opportuno ricordare che dagli anni '90 è iniziata una vera polverizzazione di alcuni grandi insediamenti industriali che hanno lentamente ma inesorabilmente devastato e indebolito il nostro territorio. Se dovesse realizzarsi la decisione assunta dal Governo e cioè “l’abolizione delle Province sotto i 220.000 abitanti”, per il Reatino non ci sarebbe alcuna possibilità di ripresa, anzi l’intero territorio sarebbe destinato ad una morte socio-economica-culturale. Siamo fermamente convinti tuttavia a fronte di quanto rappresentato, che sia opportuno mettere in atto uno strumento eccezionale , quale la convocazione congiunta e straordinaria dei due massimi consessi cittadini (Consiglio provinciale e Consiglio comunale di Rieti) consapevoli che la difesa pura e semplice di ciò che è stata ed è oggi la Provincia, risulterebbe debole ed incapace comunque di modificare gli equilibri socio economici della Regione a favore dei nostri territori.
Crediamo infatti che sia un dovere politico e morale per tutte le forze politiche, sindacali, sociali ed imprenditoriali, al di là delle eventuali barriere ideologiche, fare quadrato per il raggiungimento di un obiettivo comune quale: 1) il mantenimento della nostra Provincia ed il suo allargamento territoriale ai comuni della Sabina Romana in sinergia con quello che sarà il nuovo assetto per Roma Capitale; 2) coniugare questo incremento demografico e territoriale con una razionalizzazione dei presidi comunali, riducendo senza ipocrite demagogie il umero dei piccoli comuni esistenti (massimo tra 40 e 50). Il nostro contributo - concludono PAGGI e TIGLI - potrà essere convinto solo in presenza di un concreto impegno da parte della nostra ”Task Force Istituzionale” (CICOLANI, CICCHETTI, PERILLI, GATTI, NOBILI, MELILLI, EMILI e sindaci dei nostri comuni) impegno che sottragga scelte strategiche così importanti alle sole urgenze economiche, come avvenuto in occasione della recente manovra del Governo incentrata appunto sui tagli alla spesa pubbica >>.