Pubblichiamo integralmente una nota di Enzo BIANCUCCI e Gianfranco GIANNI, presidenti degli ATC della Provincia di Rieti:
<< Il cinghiale è certamente tra le specie faunistiche più diffuse e per molta parte del territorio provinciale, nel bene e nel male, argomento di discussione giornaliera e per questo un fenomeno socialmente rilevante. La rilevanza è anche data dalle migliaia di persone coinvolte, cacciatori ed agricoltori in primo luogo, e dalle centinaia di quintali di carne di cinghiale che ogni anno entrano nel circuito alimentare delle nostre famiglie. Regolamentare questo fenomeno è un dovere della Pubblica Amministrazione e il nuovo regolamento per la caccia al cinghiale rappresenta il primo passo. La polemica di questi giorni sul ruolo che i singoli cacciatori debbono avere è strumentale, accresce l’acredine tra le persone ed alimenta una competizione dove ciò che conta è il numero dei cinghiali abbattuti in barba a legalità, salubrità e sicurezza. Il nuovo regolamento ha fatto proprie le indicazioni che gli ATC hanno formulato, ivi compreso il ruolo da attribuire ai singoli cacciatori. Le polemiche in corso, poco hanno di gestione faunistica ed ancor meno di tutela delle persone ma solo di interesse di sacche di privilegio.
Come gestori spiegano i presidenti degli ATC, auspichiamo, una rapida approvazione del nuovo regolamento per passare rapidamente alla fase successiva cominciando a pensare all’apertura anticipata al primo ottobre, ad un maggior presidio del territorio ed a una stretta collaborazione tra ATC e Provincia che porti all’attivazione del selecontrollo. Anche per l’utilizzo dei selecontrollori sarà necessario predisporre un regolamento per porre le basi normative sia per il cinghiale che per il capriolo e speriamo che, almeno in questo caso, il buon senso prevalga sulle polemiche >>.