di Gianfranco PARIS
Il mio approfondimento delle Primarie del centro sinistra e delle Primarie in generale di qualche giorno fa ha generato le reazioni più disparate. Sono stato accusato di disfattismo, di non essere sensibile al rinnovamento e di aver diffuso notizie false e tendenziose per scopi oscuri. E' il destino di coloro che amano scrivere commentando fatti concreti e dicendo verità scomode senza guardare in faccia a nessuno, ma tenendo conto solo della necessità di informare i lettori o gli ascoltatori in modo tale che possano farsi un'idea chiara di quello che accade, cosa quasi estranea al giornalismo italiano, che è notoriamente di parte e tendenzioso. Il mio commento riguardava in primo luogo la validità delle Primarie al fine di selezionare candidati che costituiscano quella garanzia di rinnovamento oggi sbandierata da tutti gli schieramenti. Da questo punto di vista la “vittoria” alle Primarie del centro sinistra di Simone PETRANGELI è emblematica. Scrissi che Simone aveva beneficiato di due fattori per lui positivi: la divisione interna al PD che aveva prodotto due candidati e l'aiuto interessato avuto dal centro destra, notato da più persone durante le elezioni del 22 gennaio u.s. e facilitato dalla mancanza di seri meccanismi di garanzia di regolarità delle elezioni, al quale faceva più comodo un candidato etichettabile come comunista piuttosto che Anna Maria MASSIMI o il candidato dei sindacati Franco SIMEONI.
Tale aiuto è stato possibile solo perché le Primarie sono aperte a tutti, ed è un fatto conclamato da molti precedenti, e non vedo per quale motivo nel nostro caso ha suscitato tanto clamore. Scrissi inoltre che in ogni caso, se mai PETRANGELI dovesse vincere le elezioni, sarà comunque ostaggio del PD reatino e delle sue correnti che faranno pagare a caro prezzo di concessioni sul piano del potere il loro appoggio elettorale. E' questa una analisi politica del risultato concreto delle Primarie del centro sinistra e sfido chiunque a dimostrarmi che si tratta di una congiura contro il PD di MELILLI, o di acrimonia nei confronti della ancor giovane quadro politico reatino di SEL. Chi afferma queste cose è chiaramente influenzato da una visione di parte che obbedisce alle mode del momento senza avere la capacità di analizzare i fatti concreti generati dalle Primarie del centro sinistra. Si guardano le cose con il paraocchi delle proprie convinzioni, non a 360° come invece si dovrebbe fare per giudicare con obiettività quel che succede. Scrissi anche che era un vero peccato che un giovane come PETRANGELI, che avrebbe potuto ottimamente capeggiare una coalizione di forze nuove per il rinnovamento della città, si fosse buttato nelle braccia di MELILLI, di quelli del suo entourage e di quelli del sindacato. Tutti punti di potere che hanno parte della responsabilità di come vanno le cose qui da noi e che hanno il solo interesse di mantenersi a galla. Questo è manifestamente in contrasto con le intenzioni di rinnovamento dichiarate da Simone e da SEL. E ciò è un vero peccato perché Simone e SEL avevano le carte in regola per un'altra via. Io lo avrei certamente votato se avesse scelto questa via, ma non posso farlo perché mi sentirei colpevole di voler conservare al potere chi è responsabile di una parte non secondaria dei ritardi della città. Lo stesso errore è stato fatto dal giovane BIZZOCA e da quelli di Controvento che, partecipando alle primarie, hanno bruciato il loro patrimonio di credibilità che poteva essere giocato diversamente. Ora si potranno o dovranno accontentare solo di qualche “sgabello”. La città ha bisogno di rinnovamento, ma non lo si può perseguire cedendo fette sostanziose di potere, qualora lo si acquistasse, agli stessi che hanno contribuito allo sfascio. Simone ha scelto questa via. Egli è libero di farlo come io sono libero di dirlo senza sentirmi condizionato da insulti e presunte querele. Qui da noi quando si è a corto di argomenti, si minaccia di querele. Nel passato lo faceva ROSITANI! Io credo fermamente che la città abbia bisogno di un rinnovamento, ma questo può avvenire solo con una classe politica che riparta da zero, che non sia stata allevata dagli stessi di sempre. Era questo il senso del mio scritto, ma come al solito tutto ciò suona male a tutti coloro che non vogliono o non possono intendere. Analoghe censure sono venute pure da destra, e non perché avevo scritto del fatto dell'appoggio offerto a Simone da alcuni settori di destra perché lo sapevano e lo dicevano tutti e perché c'è nel giornale “Il Postale” la dichiarazione di uno che si è vantato di aver mandato a votare per Simone 14 elettori di destra, bensì per aver scritto che le primarie sono un errore anche da quella parte. Il più critico è stato COSTINI, che le primarie le vuole da sempre, che si è espresso negativamente nei miei riguardi. Le Primarie del centro destra, se si faranno, hanno come obiettivo finale quello di costringere tutti i gruppi più deboli a fare la campagna elettorale per colui che sarà espressione del gruppo più forte, a tutto discapito della pluralità della scelta da parte degli elettori. COSTINI potrebbe essere un possibile vincitore delle Primarie, ma se le dovesse vincere sarebbe poi costretto a cedere posti di potere a molti altri e se non le dovesse vincere sarebbe costretto a lavorare per il vincitore. Solo se si presentasse da solo, appoggiato da una o più liste fin dall'inizio, potrebbe poi scegliere veramente i suoi compagni di viaggio senza condizionamenti. Il mio articolo di qualche giorno fa voleva solo offrire ai lettori elementi perché poi giudicassero da soli tutte queste cose, non altro. Senza acrimonia nei confronti di nessuno, senza congiure e senza ipocrisie. Chi mi conosce, e sono molti, sa bene che questi sentimenti sono estranei alla mia cultura e al mio modo di fare giornalismo.