E’ forse la prima notizia del genere che giunge dalla zona del cratere da poco meno di un anno a questa parte. Cercando di invertire un trend drammaticamente preoccupante che dallo scorso agosto e ancor di più dalla fine di ottobre ha visto di fatto l’azzeramento del movimento turistico, a Cascia soggetti privati decidono di affrontare con coraggio e caparbietà la sfida di avviare una nuova attività ricettiva. Non si tratta di una famiglia anonima, in quanto i FRANCESCHINI, nel corso dei secoli, hanno espresso molti personaggi, per lo più religiosi, che hanno lasciato tracce evidenti nella storia locale. E si deve proprio all’ultima erede, l’Arch Brunella FRANCESCHINI (nella foto, durante la conferenza stampa di presentazione), il merito di aver recuperato uno dei palazzi di famiglia, la seicentesca elegante dimora che si affaccia su Piazza GARIBALDI, gravemente lesionata dal terremoto del 1979, e riconvertito in una esclusiva struttura ricettiva con un ampio ventaglio di servizi. Del resto, all’interno dell’edificio, impreziosito da affreschi del ‘700, sono presenti un giardino, una cappella e delle vecchie cantine. Per il momento nella dimora sono in funzione sette camere, ma il progetto ne prevede ventisette, oltre ad un ristorante tipico e ad una SPA. << Non è il momento di mollare - ha dichiarato la titolare, lanciando un ideale messaggio al suo territorio e agli operatori con i quali ha dato vita ad un consorzio nell’immediato post sisma. In questa fase così difficile occorre compattare le forze e unire idee e progetti per provare a rilanciare Cascia >>.
<< La grinta espressa da Brunella FRANCESCHINI - ha aggiunto il Vice Presidente della Provincia di Perugia, Roberto BERTINI - è da cogliere come un segnale di forte incoraggiamento per il tessuto economico e imprenditoriale della Valnerina >>. Inoltre, a suo avviso, la struttura che sta per aprire i battenti si presta a diverse tipologie di ricettività, comprese quella enogastronomica e del wedding, settore sempre più promettente. BERTINI ha infine insistito sull’importanza per il futuro turistico dell’Umbria di lavorare su un turismo fatto di eventi che genera flussi importanti di visitatori.