Importanti novità sulla decennale querelle per riportare in Italia la Biga di Monteleone di Spoleto, attualmente esposta al Metropolitan Museum di New York, questo grazie alle sedici lettere ritrovate casualmente presso la Biblioteca di Ivrea. Queste missive, raccolte nel nuovo libro di Guglielmo BERATTINO, dal titolo ”La Biga etrusca di Monteleone di Spoleto - Nuovi sviluppi sul trafugamento del “golden Chariot”, sono state presentate durante una conferenza stampa presso il Museo della Biga (nella foto, di Rita PECCIA). Per l’occasione, erano presenti il Sindaco di Monteleone di Spoleto Marisa ANGELINI, l’Arch. Luigi CARBONETTI, il Direttore del Museo della Biga di Monteleone Carla TERMINI, il rappresentante del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche della Regione Umbria Sergio FATTI, oltre al Magg. Guido BARBIERI, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. In collegamento, via skipe dagli Stati Uniti, anche l’Avv. Tito MAZZETTA. Dalle lettere emerge inconfutabilmente che la Biga, il 14 aprile del 1903, fu venduta al Metropolitan Museum da Ortensio VITALINI (antiquario romano), tramite il Gen. di Cesnola. Non solo emerge chiara la non buonafede degli attori che sono consapevoli dell’operazione illegale che stanno facendo, ovvero sanno perfettamente di infrangere le leggi italiane. Nel libro, BERATTINO approfondisce la figura e il ruolo avuto nella vendita della Biga dal nobile canavesano Luigi Palma di Cesnola.
<< Il Metropolitan - ha dichiarato BERATTINO - venne rocambolescamente in possesso dell’importante reperto, dissotterrato da un agricoltore di Monteleone di Spoleto intorno al ‘900 e ben presto volatilizzatosi oltre i confini nazionali, proprio grazie all’intraprendenza (per usare un eufemismo …) dello stesso Palma di Cesnola. A questo personaggio in diversi centri del Canavese (e anche al di fuori del suo territorio) sono intitolate numerose vie, piazze, targhe, associazioni e così via. Ma sono convinto che una volta letto il testo, in molti si interrogheranno sulla opportunità di tali intitolazioni … >>. Una fotocopia delle 16 lettere autenticate è stata consegnata da BERATTINO al Sindaco ANGELINI per poter mettere agli atti il carteggio che testimonia la non limpidezza nell’acquisto del “golden chariot”. << Nel caso di un oggetto prezioso come la nostra Biga, le ragioni del cuore devono valere di più di quelle legali - ha dichiarato la ANGELINI. Per gli americani la Biga è una grande vetrina da esporre, per noi ha il valore della nostra storia, è la ricerca delle nostre radici. La prima cosa che farò è una delibera che prende atto di queste lettere in attesa che venga nominato il nuovo Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al quale presenteremo le nostre ragioni per cercare di recuperare questo oggetto di inestimabile valore. Qui la Biga ha un senso lì è solo una esposizione >>.
L’Avv. MAZZETTA è fiducioso e ha spiegato: << Credo che siano maturi i tempi per una nuova battaglia per la restituzione della Biga di Monteleone di Spoleto, il sindaco dovrà formalizzare una richiesta al nuovo Ministro che reclami l’inserimento dell’oggetto nell’elenco dei reperti storici e dei capolavori di cui l’Italia chiede la restituzione. Allo stesso tempo l’analisi delle lettere, realizzata da Guglielmo BERATTINO, dovrebbero essere tradotta in lingua inglese con traduzione giurata, poi deve essere formulata una nuova richiesta al Metropolitan di restituzione volontaria della Biga (e relativi accessori), corredata da un dettagliato excursus che fa capire bene che Direttore, funzionari e Trustees del Metropolitan erano a conoscenza dell’illegalità dell’esportazione della Biga per le leggi vigenti in Italia >>. Monteleone di Spoleto non dimentica e lotta per riavere la sua Biga un’intera comunità si stringe intorno a questa nuova possibilità, gli abusi del passato non possono essere dimenticati.