Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
(nella foto, di Rita PECCIA, l’evento eugubino del 2018)
<< Alla luce del DPCM del 10 aprile 2020 (GU n°97 del 11/04/2020), in cui vengono prorogate le misure di distanziamento sociale sino al 3 maggio con lo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, è necessario farsi carico, come comunità, di una decisione dolorosa e struggente in merito al prossimo 15 maggio in cui non sarà possibile fare festa in onore di Sant’Ubaldo nelle forme che secoli di storia ci hanno consegnato. La sofferenza ed amarezza sono calmierate dal forte senso di responsabilità che nutro nei confronti di ciascun cittadino e verso il rito festivo in sè che, in queste condizioni storiche, verrebbe meno delle sue caratteristiche principali ed uniche ispirate al senso di “allegrezza” e di libertà secondo le parole che Papa Celestino III scrisse alla città di Gubbio nella bolla del 5 marzo 1192. Il quadro normativo vigente e la prospettiva di un periodo lungo di provvedimenti atti a distanziare le persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, impongono un atto responsabile che con grande orgoglio e commozione registro essere pienamente condiviso da tutte le componenti della Festa dei Ceri che, in rappresentanza della comunità eugubina, partecipano responsabili ad un percorso difficile e di grande maturità.
Nell’incontro in videoconferenza, per cui ringrazio per la dedizione e partecipazione S.E. il Vescovo, il Cappellano dei Ceri e tutti i presidenti delle varie associazioni, abbiamo voluto la presenza dei due capitani e dei tre capodieci dell’anno 2020 per affrontare, come popolo cosciente, una questione storica e surreale. E’ evidente infatti che, come nel secolo scorso, le istituzioni e la comunità eugubina decisero di sospendere la Festa dei Ceri durante i due conflitti mondiali, altresì oggi non possiamo che adottare la medesima scelta di fronte all'epidemia da Covid-19 valutata come un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale divenuta “pandemia” in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale. Aldilà del dirimente aspetto normativo, dobbiamo tener conto infatti di chi è deceduto, di chi sta soffrendo per la malattia, di chi è lontano dai propri cari e non può portargli l’ultimo saluto; di tutto questo infatti la Festa dei Ceri 2020 si deve far carico inchinandosi come durante la “mostra” in cui ogni 15 maggio salutiamo con inchini e “giratelle” la memoria e la tradizione rappresentata dai nonni e dai sofferenti quali ceraioli forieri di valori tramandati da secoli.
Non è la festa di alcuni perché verrebbe meno lo spirito che la rende unica: è del bambino che guarda con trepidazione e timore le maestose macchine di legno, del vigoroso ceraiolo, della donna che incita la festa e dell’anziano che ricorda alimentando il futuro. Non è la nostra Festa senza un abbraccio, senza un sorriso, senza una spinta, senza una carezza, senza la “pacca” nella muta. Con questa coscienza e nel rispetto di ogni singolo cittadino, assumo insieme alle componenti della Festa la decisione di annullare i festeggiamenti previsti per il prossimo 15 maggio e come rappresentante di Gubbio comunicherò alle Istituzioni governative la nostra scelta maturata dopo aver atteso sino all’ultimo le possibilità e condizioni per svolgere il rito festivo in maniera canonica. Identico orientamento va riferito anche per la Festa dei Ceri mezzani e Ceri piccoli.
Ringrazio per il sostegno e la piena condivisione S.E. il Vescovo e Don Mirko ORSINI per la Diocesi; Fabio MARIANI, Presidente dell’Università dei Muratori; Lucio LUPINI, Presidente del Maggio Eugubino; Ubaldo MINELLI, Presidente della Famiglia dei Santubaldari; Patrick SALCIARINI, Presidente della Famiglia dei ceraioli di San Giorgio; Alfredo MINELLI, Presidente della Famiglia dei Santantoniari; nonché i capitani (Eric NICCHI e Paolo PROCACCI) ed i capodieci (Alessandro NICCHI, Fabio UCCELLANI, Andrea TOMASSINI) della Festa >>.