Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa del Coordinamento provinciale del PdL di Rieti:
<< Sono passati 100 giorni dal primo intervento anti-crisi del governo. Ed in 100 giorni sono stati messi sul tavolo quasi 56 miliardi di euro. Vale a dire, sono stati mobilizzati oltre tre punti di ricchezza a sostegno delle famiglie meno fortunate, per rilanciare gli investimenti, per favorire i consumi, per garantire un mercato alle imprese. Sono stati sbloccati, tra fondi nazionali e regionali, risorse ad un ritmo di 560 milioni di euro al giorno: mille miliardi tondi di vecchie lire. Troppo pochi, come dice la sinistra? Di certo, nessun altro Paese europeo ha stanziato per l’economia reale così tante risorse ed in così poco tempo. Gli altri piani di stimolo, infatti, si sono concentrati a tutela dell’industria del credito. Da noi, invece, al momento, alle banche sono andati 1,4 miliardi di Tremonti bond alla Popolare italiana, per “salvare” Italease. Un miliardo e 400 milioni, per di più, sotto forma di prestito: a differenza dell’impegno profuso dai contribuenti inglesi, francesi o tedeschi, che sono dovuti intervenire massicciamente nelle casse di 33 banche europee. E nessuna italiana.
Il Governo, quindi, non senza qualche difficoltà (legata alle condizioni del nostro bilancio pubblico, gravato dal terzo debito pubblico del mondo) mantiene fede alla promessa fatta in campagna elettorale: non metteremo le mani nelle tasche del contribuente. Nemmeno di fronte ad una crisi epocale, quale l’attuale. Non è cosa di poco conto. Al di là dei volumi messi in campo, sia in Europa sia nel resto del mondo, il salvataggio delle banche è stato fatto a carico dei contribuenti. In Italia, no. Il Governo ha preferito dirottare le risorse del bilancio pubblico verso l’economia reale. E lo ha fatto rimodulando il bilancio stesso assegnando alle risorse disponibili un chiaro indice di priorità. E la priorità principale è stata l’Uomo. Ha quindi difeso l’Uomo-risparmiatore (salvaguardando il suo conto in banca ed aumentando la garanzia pubblica sui depositi); l’Uomo-padre di famiglia, assicurando bonus per i nuclei meno fortunati, e raggiungendo con la Social Card anche chi ha redditi talmente bassi da non pagare nemmeno le tasse; l’Uomo-lavoratore, assicurandogli sicurezza sociale e potere d’acquisto anche in caso di perdita dell’impiego, estendendo anche alle categorie non protette formule di copertura attraverso l’estensione degli ammortizzatori sociali. Ma anche offrendo nuove opportunità di occupazione con i massicci finanziamenti in infrastrutture. In cento giorni, il Governo ha rivoluzionato il bilancio, superando con il dialogo, le sacche di resistenza presenti nelle diverse amministrazioni. E lo ha fatto perché ha avuto chiaro fin dalla campagna elettorale che non è con gli egoismi di categorie protette che si può superare la crisi. Ma solo con il contributo di tutti >>.