Studio7 Spazio Arte, chiude la programmazione annuale con "Seven", una mostra collettiva di sette artiste contemporanee, curata da Barbara PAVAN, che si sta svolgendo, fino al 6 gennaio, presso la sede di Via Pennina n°19. In mostra le opere di Chiara BELLONI, Daniela CACIAGLI, Valentina CRIVELLI, Eliana FRONTINI, Cristiana PACCHIAROTTI, Monica SCAFATI e Mariarosaria STIGLIANO. Sono paesaggi essenziali ed eterei le opere su carta di Chiara BELLONI, talmente sintetici da sembrare quasi la proiezione di un paesaggio interiore profondo e sereno. Poche, silenziose tracce di colore, nessun elemento esornativo, solo l’essenza trova spazio e dignità di memoria nei suoi lavori. Paesaggi interiori che trovano eco nelle sequenze urbane di Mariarosaria STIGLIANO dove le ombre allungate di uomini persi nel grigiore della città si muovono come fantasmi in cerca di una propria dimensione. Sono città di solitudine e alienazione, vortici che intrappolano inesorabilmente gli individui, ne sfumano le vite confuse, ne cancellano le tracce. E’ la stessa solitudine che torna prepotentemente protagonista nelle opere di Daniela CACIAGLI, nelle sue figure senza volto, indaffarate e indifferenti, impegnate a consumare velocemente il tempo, a occupare distrattamente lo spazio, senza mai fermarsi, incontrarsi, conoscersi.
E’ fortemente autobiografica, invece, la ricerca pittorica di Valentina CRIVELLI nella serie di opere che recupera la dimensione dell’infanzia quale fase formativa fondamentale dell’individuo. Sembrano giocare le sue bambine di fronte allo specchio. Ma ad un’attenta osservazione non ridono. Non sanno giocare queste bimbe sole che adulti distratti non aiutano a crescere. Sono bimbe che devono essere forti, risolute e determinate a trovare le risposte per crescere comunque, per bastare a se stesse. Dialogano con lo specchio, pongono domande, cercano dentro di sè le risposte. Immaginano, sognano, lottano, lottano e lottano ancora. E l’infanzia è al centro del lavoro di Eliana FRONTINI nelle carte su cui l’artista ha schiacciato fragole e lamponi. Un gesto fortemente evocativo dell’amore negato che fa essiccare sulla carta i frutti che la terra aveva nutrito ed il sole maturato, quasi in attesa che quell’amore torni a restituire il succo e la polpa a quelle macchie di colore. Attraverso l’accessorio femminile per eccellenza, le scarpe, Cristiana PACCHIAROTTI racconta il complesso universo della donna contemporanea. Una profonda sensibilità unita ad uno straordinario talento tecnico ed espressivo consente a questa artista di esprimere attraverso un semplice accessorio tutte le sfumature della vita, gli stati d’animo, le vittorie e i fallimenti, le magìe e le sofferenze con un linguaggio sempre uguale a se stesso eppure sempre nuovo ed immediato. Affronta la meravigliosa dicotomia dell’essere umano la scultura di Monica SCAFATI, una parte fortemente ancorata alla terra, pragmatica, solida, pesante. E un’altra leggera, duttile e flessibile, proiettata verso l’infinito, capace di creare e immaginare. Come la sua sfera, l’uomo può affondare trascinato verso il basso dalla zavorra del corpo ma sa anche raggiungere inimmaginabili orizzonti attraverso la parte divina di sé.