Pubblichiamo integralmente una nota di Ivan PUGLIELLI, Segretario del Circolo PRC-FDS "L. ALESSANDRINI" di Rieti:
<< In questi giorni stiamo assistendo ad una bella ripresa del conflitto sociale. Grandi mobilitazioni come non se ne vedevano da tempo. Ricercatori, precari della ricerca, precari scaduti, studenti sono sui tetti, sui monumenti simbolo del nostro paese, ormai alla deriva, come già hanno dovuto fare migranti, operai, lavoratori perché sono invisibili a una politica sempre più oscena e impermeabile alle lotte per i diritti. Una politica al tramonto. Un tramonto brutto, triste, perché il berlusconismo nel tramontare vorrebbe buttare giù dai tetti tutti coloro che non intendono arrendersi. Tutte quelle migliaia e migliaia di persone che a partire dalla manifestazione del 16 ottobre hanno detto: Ribellarsi è ... giusto. Ribellarsi è ... ora. Basta ... agli attacchi alla Costituzione, allo statuto dei lavoratori, ai tagli alla sanità pubblica, alla scuola pubblica ... alla privatizzazione dell’acqua, alla missione in Afganistan ... basta agli attacchi ai diritti civili. Le mobilitazioni della scuola si affiancano ai conflitti che nascono dentro l’apparato industriale, contro le chiusure e i ricatti come quelli della FIAT. È necessario, occorre reagire ... Ci troviamo di fronte al peggior attacco alle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari dal dopoguerra ad oggi. Sul piano politico, occorre cacciare subito BERLUSCONI, evitare ogni governo di transizione e costruire un fronte democratico che permetta di sconfiggerlo nelle elezioni.
Ben sapendo che, seppur necessaria, indispensabile, la cacciata di BERLUSCONI, non porrebbe fine al berlusconismo; i fans di MARCHIONNE sono molti, troppi nel centro sinistra, le politiche neoliberiste sono egemoni in tutte le forze di opposizione così come in quei “sindacati complici” come li definisce SACCONI. Bisogna, quindi muoversi, con forza, determinazione sul piano sociale. E’ necessario unificare le lotte, costruendo un movimento di lotta dotato di un orizzonte comune. A tal fine il PRC sta lavorando a costruire i comitati contro la crisi sui territori e con generosità sta nelle lotte, a fianco di di tutte quelle persone stanche di soprusi, ricatti, diseguaglianze che vogliono una società migliore, più giusta, più equa. una società fondata sui diritti. E’ in questa idea, che la politica sia trasformazione sociale, che politica e sociale debbano essere inscindibilmente connesse, mi sembra ci sia il cuore della Rifondazione Comunista. Il cuore di Rifondazione Comunista, la sua diversità, nel suo distinguersi nei movimenti non per spillette e bandiere, né tantomeno per l’avvento del leader, ma per la generosità con cui sta nelle lotte e per l’ostinazione con cui prova connetterle >>.