Il prossimo 17 gennaio, alle ore 16.00, presso la sede del Liceo Artistico “A. CALCAGNADORO”, si svolgerà il convegno dal titolo “L'abbandono della chiesa di Sant'Antonio Abate, pagina nera nella realtà cittadina”, dedicato alla scoperta e rivalutazione della cinquecentesca chiesa del VIGNOLA (nella foto) da decenni abbandonata e dimenticata. L'esigenza di una manifestazione pubblica scaturisce dalla necessità del recupero del monumento e segue precedenti interventi di sensibilizzazione caduti purtroppo nel vuoto. L'iniziativa si inserisce all'interno delle manifestazioni messe in campo dall'Associazione Porta d'Arce per la manifestazione cittadina de “I cavalli infiocchetati” ed a seguito dell'iniziativa nazionale di Legambiente “Salvalarte”. Grazie ad una proficua sinergia tra dette istituzioni ed il Liceo Artistico, da anni fattivamente impegnato nella didattica dei beni culturali territoriali e non, è scaturito questo convengo sul patrimonio negato. I vari interventi evidenzieranno, non solo il ruolo centrale del VIGNOLA nella storia dell'architettura italiana della seconda metà del '500, ma anche le relazioni che egli ebbe con il territorio sabino a seguito del suo rapporto privilegiato con il casato dei Farnese i quali, attraverso il Cardinale Alessandro, Vescovo di Sabina e dell'abbazia di Farfa, avvicinarono l'architetto alla committenza locale. La cultura architettonica del VIGNOLA, si forma sullo studio di Michelangelo ed esplica pienamente le istanze del Manierismo e della Controriforma.
Nel solco del suo stile plastico e rigoroso nacquero le opere realizzate dai suoi seguaci nel territorio sabino quali Palazzo CAMUCCINI a Cantalupo e il Palazzo gentilizio della Famiglia VICENTINI che, dal 1927 è sede della Prefettura di Rieti. Quest'ultimo, soprattutto noto per la sua armonica e splendida loggia e per l'attiguo giardino all'italiana, è erroneamente ritenuto del VIGNOLA. Al contrario un'opera certa, quale la chiesa di Sant'Antonio Abate, la cui autografia è attestata dai mandati di pagamento all'artista nel 1570, versa nell'abbandono più totale.