Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Dott. Felice COSTINI (nella foto), Capogruppo provinciale del PdL ed esponente dell'Associazione AREA:
<< Ma chi ha paura delle Primarie nel centrodestra? La domanda sorge spontanea osservando le reazioni più o meno scomposte alle dichiarazioni di Guglielmo ROSITANI. Si leggono, infatti, sui quotidiani locali, affermazioni in contraddizione tra loro nella stessa giornata, dando la sensazione di un dibattito ancora aperto sulla possibilità o meno di lasciare ai cittadini la scelta del candidato del centrodestra. Allora cerchiamo di essere chiari e onesti, prima di tutto con noi stessi: le Primarie si faranno perché saranno obbligatorie nel PdL e saranno Primarie aperte, quindi potranno votare tutti coloro che firmeranno un’adesione a un patto elettorale, perché questo sarà il regolamento che verrà approvato in questi giorni dalla Direzione nazionale del partito. Al partito locale spetterà l'organizzazione, la scelta del numero di firme da raccogliere, il comitato di garanzia; con buona pace di chi, dentro e fuori il PdL, sperava di ricondurre a un “salotto” degli eletti la scelta, facendo pesare presunte rendite elettorali e di potere. E tutto questo a chi, come noi di AREA, aveva chiesto a gran voce questa soluzione, fa enormemente piacere: ci si confronterà finalmente sulle idee, sul consenso, sul giudizio del proprio e dell'altrui agire.
A chi continua ad affermare che la scelta dovrebbe essere del partito, dove è possibile selezionare capacità, personalità e dove sarebbe possibile evitare scontri esterni, dannosi all'unità della coalizione, rispondiamo che è probabilmente vero, ma il partito non c'è più, è rimasto un simulacro, una bandierina, un autobus utile al raggiungimento di interessi personali che qualcuno tira fuori dallo scantinato solo per dare forza alle proprie ambizioni. E non mi si dica che finalmente oggi il partito esiste perché si fanno i congressi perché è una barzelletta: i partiti crescono nel tempo, vivono di militanza, seria e disinteressata, non di tessere fatte all'ultimo minuto, troppo spesso figlie di interessi altri rispetto alla politica. Quindi, senza partito, la scelta si riduce o alle decisioni di un'oligarchia autoreferenziale o alla partecipazione diretta dei cittadini elettori, del popolo sovrano si sarebbe detto una volta e noi siamo convintamente per questa seconda opzione. Ma si proceda speditamente, non si lasci passare tempo nella speranza di ridurre le Primarie a una semplice manifestazione esterna, uno spettacolo teatrale inscenato per ingannare la gente: le Primarie vanno fatte entro febbraio, permettendo al candidato così individuato di costruire alleanze e programmi, di ricucire eventuali strappi, di preparare una campagna elettorale che sarà dura e difficile. Ha ragione ancora una volta Guglielmo ROSITANI quando afferma che il centrodestra è qualcosa di più del Consiglio comunale, dimostrando di avere ancora, almeno lui, una visione chiara di quello che sta accadendo in città. Noi siamo pronti, noi ci saremo, perché questa è la politica che ci piace: confronto aperto, ricerca del consenso, concretizzazione di idee in azioni. E ci piace anche quando a dirlo sono persone dalle quali ci divide molto. Aspettiamo gli altri >>.