Nell’ambito dell’Estate Castelvecchiese, è in svolgimento, presso l’edificio scolastico di Via Piana, la personale dell’artista Marzio GREGORI, curata da Wichard Von FREIER. GREGORI, nato a Castel di Tora nel 1952, si forma come autodidatta negli anni ‘70 in un lungo soggiorno in Iran, che segnerà per sempre la sua ricerca artistica, la quale continuerà poi a svilupparsi grazie al rapporto che egli instaura con la propria terra d’origine. Il forte legame e il rispetto verso la natura lo porteranno ad indagare quelle forme che il silenzio asciutto della terra nasconde. La sua opera ci “rivela” come, tra le morbide pieghe di una radice d’ulivo o sotto la dura scorza di una pietra, esistano immagini altrimenti invisibili. Egli lavora “triturando l’irrappresentabile in una sorta di cataclisma dell’immaginazione”, dove la manipolazione costante della forma è necessaria affinché l’immagine si conceda nella proliferazione stessa di figure, segni, piani e colori, somiglianze e dissomiglianze. Nel 2000 scolpisce in legno di rovere, su commissione della Pro Loco, le targhe delle vie del paese. Nel 2005 dona due presepi scolpiti in legno d’ulivo, uno alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista di Castel di Tora, l’altro al Comune francese di Oingt.
Curata dal designer tedesco Wichard Von FREIER, le opere in mostra, frutto del lavoro degli ultimi vent’anni, portano la testimonianza di una vigile presenza dell’autore all’interno di un percorso contemporaneo, restituendo all’osservatore un “clima” di forte tensione critica rispetto al più recente panorama artistico, traendone positivo confronto per affermare nuovi dubbi e solide certezze. Le sue sculture sembrano oscillare nell’abisso delle forme, trovando poi il coraggio e la determinazione di selezionare quelle immagini che generano un’interruzione, una frattura che interrompe la continuità: accade qualcosa che rimanda a qualcosa d’altro e di profondo. Con esiti formali che indagano su alcune problematiche della scultura: il corpo come luogo privilegiato della rappresentazione, il ritratto e l’autoritratto, la condizione spaziale contemplativa, le questioni della distanza dall’oggetto, della memoria e della ripetizione e riproduzione del gesto. La mostra sarà aperta fino al 18 agosto, dalle ore 09.00 alle ore 12.00, e dalle ore 16.30 alle ore 20.00.