Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Dott. Felice COSTINI:
<< L'immagine di Rieti in questo caldo fine ottobre, è quella di una città sconfitta, rassegnata alla propria indecorosa fine. Commercianti in piazza disperati, decine di esercizi commerciali che chiudono, donne ed uomini accampati sotto il comune a chiedere un tetto dove dormire, dipendenti della Provincia preoccupati di perdere il lavoro, operai della Ritel con la spada di Damocle del licenziamento, custodi dei campi sportivi nuovamente a rischio, che si aggiungono alla decina di ex dipendenti e borse lavoro lasciati per strada. Girare per la città durante il week-end lungo dei morti era a dir poco deprimente, mentre si continua lo slalom tra i disperati che chiedono le elemosina ad ogni angolo, unica realtà cresciuta in questo anno e mezzo di Amministrazione comunista della città. Nel mentre Sindaco e Giunta, consiglieri di maggioranza sono impegnatissimi in gite di istruzione, rigorosamente a loro spese ci fanno sapere, come se questo fosse il problema! L'inadeguatezza di questa giunta è oramai acclarata, e neanche il badante-Assessore è riuscito a rivitalizzare un Sindaco sempre più annichilito da una responsabilità che non sa gestire.
Diventa oramai imprescindibile reagire, creare un progetto alternativo, dare un futuro ed una speranza ad una comunità abbandonata a se stessa. Rieti ha bisogno di individuare un modello di sviluppo, da mettere in campo subito. La politica deve decidere in fretta. Bisogna essere chiari sulle scelte da fare nel breve e medio periodo. Abbiamo bisogno che l'edilizia riparta, perché è l'unico settore che può creare occupazione e ricchezza in tempi rapidi: piani integrati, attuazione del piano regolatore, alberghiero non possono attendere i tempi biblici di una mediazione all'interno del centrosinistra, sono posti di lavoro e risorse che debbono essere messi in circolo subito. Completamento della Rieti-Torano, della Rieti-Terni sono opere infrastrutturali imprescindibili per poter ipotizzare un futuro per la nostra città. E sarebbe il caso di capire che fine ha fatto il Polo della Logistica, la cittadella dello sviluppo e dell'innovazione, che futuro c'è per l'università. Questa maggioranza ha fallito, costruendo un muro intorno a se, rifiutando la partecipazione, acuendo i conflitti sociali e con le categorie, imponendo i modo dogmatico una visione dello sviluppo intrisa di ideologia, ma priva di concretezza. Ma stigmatizzare l'incapacità altrui non aiuta ad uscire dal tunnel, è necessario ricostruire un circolo virtuoso che rimetta in sintonia parti sociali e politica per rimboccarsi le maniche e ripartire. Dalla crisi si può e si deve uscire, la politica può recuperare credibilità se esce dal gossip e si riappropria del proprio ruolo. Questa oggi deve essere la missione di quanti si oppongono all'attuale maggioranza. Ma in fretta, perché il tempo sta scadendo >>.