Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dei gruppi consiliari “Norcia nel Cuore” e “Norcia Domani”:
<< Siamo qui a replicare ad un intervento del gruppo consiliare PdL sui media locali; avremmo veramente fatto a meno di rispondere alle baggianate di ALEMANNO e SENSI, ma siamo costretti ad intervenire per evitare che i cittadini assenti al Consiglio comunale del 29/11 u.s. abbiano una visione falsa degli eventi. In quel Consiglio è stato approvato il Bilancio di previsione del 2013 e i consiglieri del PdL, con un'ipocrisia senza limiti, cercano di giustificare il loro abbandono dell'aula consiliare all'inizio della seduta. Premesso che, da cittadini ed elettori, riteniamo sia veramente da biasimare il metodo di abbandonare la discussione invece di far valere le proprie idee e le proprie ragioni, i cittadini ci hanno eletto per partecipare al Consiglio, per rappresentare le loro esigenze e per dire la nostra. Invece, il PdL fin dall'inizio della legislatura, più e più volte, ha usato questa strategia: “... non partecipiamo alle Commissioni Consiliari perché vogliamo che la discussione si sviluppi in Consiglio ...” poi “... non partecipiamo al Consiglio per protestare contro la maggioranza ...”. Se fossimo elettori del PdL ci verrebbe da chiedere: “... ma come pensate di fare l'opposizione?”.
Ma veniamo ai fatti. La definizione del Bilancio di previsione 2013 del Comune di Norcia è stato il risultato di un lavoro molto complesso dal momento che l’Amministrazione si è trovata ad agire in un contesto di profonda confusione ed incertezza normativa in tema di finanza locale, quest’ultima in continuo cambiamento e sempre più influenzata dai vincoli connessi al rispetto degli equilibri europei e del patto di stabilità (al quale il Comune di Norcia risulta per la prima volta assoggettato, come disposto dall’art. 31 della L. 183/2011, che include nei vincoli del patto anche le Province e i Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti). Sulle Amministrazioni locali si sono riversate gran parte delle difficoltà economiche dello Stato centrale tanto che, da qualche anno a questa parte, si sono susseguiti pesanti tagli ai trasferimenti correnti, che hanno costretto molte Amministrazioni a rivedere pesantemente il sistema impositivo locale (rette per mense e trasporti scolastici, IMU, addizionali IRPEF, tasse di scopo, tasse di soggiorno, occupazione suolo pubblico, TARSU/TARES, imposta di pubblicità e così via). Anche il Comune di Norcia ovviamente ha subito questi eventi, ciò nonostante, come i cittadini potranno riscontrare nei fatti, molto limitati sono stati gli interventi sulla fiscalità locale che l’Amministrazione è stata costretta ad effettuare per mantenere inalterati tutti i servizi pubblici e far fronte agli incrementi dei costi. Come è facilmente verificabile da chiunque, data la facilità di accesso agli strumenti di informazione globale, il Comune di Norcia, grazie ad una attenta razionalizzazione della spesa, è riuscita a mantenere i contributi per i servizi pubblici a domanda individuale tra i più bassi dei Comuni dell’Umbria, a non istituire la tassa di scopo e la tassa di soggiorno, a mantenere le aliquote delle addizionali IRPEF tra le più basse dell’Umbria, a far rimanere invariate il canone per l’occupazione suolo pubblico e l’imposta di pubblicità. Il Comune di Norcia è stato però costretto, con l’ultimo bilancio approvato, ad aumentare l’IMU sulla seconda casa, sulle aree fabbricabili e sui fabbricati non produttivi, al 10,60 per mille, mantenendo l’aliquota all’8,60 per mille per gli immobili destinati ad attività produttive. Questa decisione, che peraltro gran parte dei Comuni hanno già assunto nel 2012, ha consentito a questa Amministrazione di conseguire un obiettivo molto importante: mantenere invariata la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Infatti, con l’approvazione di un apposito emendamento nel corso della stessa seduta di Consiglio Comunale, si è deciso di sfruttare la possibilità concessa dalla legge n.124 /2013, entrata in vigore soltanto il 1 novembre u.s., di applicare ancora per quest’anno la TARSU e mantenere invariate le relative tariffe, e di non passare alla nuova TARES. Passare alla TARES avrebbe obbligatoriamente comportato un aumento in bolletta per una famiglia media dal 40 al 70% dell’attuale tassa e per taluni esercizi commerciali addirittura aumenti dal 300 al 400%. Con tal emendamento inoltre, si è stabilita l’istituzione di una categoria speciale per gli Agriturismi, che limitatamente alla zona camere potranno beneficiare sulla base ad una specifica deroga nazionale per le imprese agricole di una riduzione del 30%, mentre per la zona ristorazione dovranno continuare a versare parimenti agli altri ristoranti. Infine, in relazione alle recenti discipline nazionali in materia di prelievo IMU seconda casa, è stata prevista, a partire dal 2014, la possibilità di concedere la seconda casa in comodato gratuito ad un figlio che, portandovi la residenza principale, potrà consentire al genitore proprietario dell’immobile, l’esenzione totale IMU essendo quindi equiparabile alla “prima casa”. L’accorta e scrupolosa valutazione, fatta dai consiglieri di maggioranza nell’ultima seduta dell’apposita Commissione Consiliare (alla quale, peraltro, il PdL era assente ingiustificato), ha portato alla decisione di non applicare la TARES per il 2013 a tutto vantaggio dei cittadini e delle imprese. Tutta la polemica del PdL è fondata sulla presunta irregolarità di questo emendamento; presunta perché dalle verifiche fatte, anche con il supporto del Segretario Comunale, questa irregolarità non esiste, essendo i termini di presentazione non perentori. A costo di risultare maliziosi, ci viene da pensare che il PdL avesse preparato i suoi interventi in Consiglio comunale basandoli sull’applicazione della TARES, per attaccare l’Amministrazione, e si sia trovato spiazzato dal fatto che invece l’emendamento presentato dalla maggioranza aveva cambiato le carte in tavola a tutto favore dei cittadini. Per questo motivo non hanno trovato di meglio da fare che abbandonare l’aula. Ci rammarica, quindi, aver dovuto assistere all’ennesima e consueta uscita di scena “montata ad arte” del PdL, che come solito preferisce anteporre la propria propaganda politica all’interesse della città >>.