Le conclusioni emerse dagli studi condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sugli effetti cancerogeni che il consumo di carni rosse può provocare nell’uomo, hanno innescato campagne allarmistiche che inevitabilmente hanno influito sui consumi e, quindi, sull’economia del settore zootecnico. Un ingiustificato allarmismo fomentato spesso da una informazione non attenta nel “leggere e valutare” i risultati dell’OMS, ottenuti su modelli di alimentazione basati su elevati e frequenti consumi di carne rossa, difficilmente riscontrabili nelle nostre diete alimentari. La necessità di superare l’attuale stato di allarmismo trova nella 48^ edizione di Agriumbria una opportunità per riportare le deduzioni dell’OMS sul piano di una corretta lettura, in considerazione anche che il rapporto è stato fatto su consuetudini alimentari differenti da quelle della dieta mediterranea e da tipologie di alimentazione zootecnica non praticata nei nostri allevamenti. 

 

Gli incontri tematici che si svolgeranno nelle tre giornate fieristiche, sulla salubrità degli allevamenti e sul valore nutraceutico delle carni, consentiranno di porre all’attenzione dell’opinione pubblica quegli elementi conoscitivi indispensabili per informare il consumatore sul ruolo che la carne assume quale alimento funzionale in una dieta corretta e equilibrata. La presenza del Consorzio di Tutela IGP “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” consente di riaffermare l’elevato livello degli standard qualitativi garantiti da razze come la Chianina, la Marchigiana e la Romagnola, i cui allevamenti vengono sistematicamente controllati per verificare che venga applicato quanto previsto dal Disciplinare di Produzione, ai sensi del Reg. CEE n°2081/92. Una filiera zootecnica di bovini da carne che, unica in Italia, ha avuto il riconoscimento della IGP dall’Unione Europea e che, nonostante la congiuntura economica non certamente favorevole per i consumi di prodotti alimentari, ha contribuito a stabilizzare negli ultimi anni la consistenza degli allevamenti e il numero dei punti vendita assoggettati ai controlli.

Indicatori che confermano l’orientamento in atto del consumatore verso l’acquisto di carne rossa certificata. Nel 2015 i capi certificati IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale sono stati 18.552 con una maggiore consistenza della razza Chianina; gli allevamenti 3.142, le macellerie autorizzate 889 e i ristoranti 458. Data l’insufficiente disponibilità di capi bovini non sempre è possibile far fronte alle richieste di mercato, specialmente nel periodo ottobre/dicembre. Il Consorzio estende la propria attività anche alla promozione al consumo delle carni del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, partecipando a diverse manifestazioni, quali Agriumbria, con spazi allestiti per show-cooking, con degustazioni didattiche riservate alle scolaresche, con postazioni dotate delle necessarie attrezzature per cucinare di fronte al pubblico piatti a base di carne IGP, utilizzando anche altri prodotti dell’Umbria (Olio extravergine DOP Umbria, Patata Rossa di Castelluccio DOP, Lenticchie di Castelluccio IGP).