Come da tradizione, venerdì 25 marzo, nella città di San Benedetto, verrà riproposta la Processione del Cristo Morto (nella foto), evento che per le sue peculiarità e per la sua suggestione ha visto sempre un grande coinvolgimento di cittadini e una numerosa partecipazione di pubblico. Di fatto, la sacra rappresentazione è uno dei riti più sentiti della Settimana Santa a Norcia ed è considerata una delle più imponenti del centro Italia. Come ogni anno vi prenderanno parte oltre quattrocento figuranti. Il corteo si muoverà, alle ore 21.00, dalla chiesa della Madonna degli Angeli per poi snodarsi lungo l’intero perimetro della cinta muraria, in prossimità della quale saranno allestiti undici quadri viventi, per scandire i momenti salienti della passione di Cristo: dall’episodio dei 30 denari alla preghiera nell’orto degli ulivi; dalla scena con Pilato a quella della disperazione di Giuda; dalla prima e la seconda caduta sotto la croce all’incontro con la Veronica; dalla crocifissione alla tragica e commovente deposizione.
Il tutto in uno scenario veramente suggestivo, illuminato solo dalle torce, con i portatori di marturelle, i bambini con le palme, i tamburini, 15 soldati a cavallo, Barabba con Cristo, il Cireneo, i lancieri e i ladroni, la turba dei curiosi, la corte di Pilato e il gruppo recante i 21 simboli della Passione, i sacerdoti, i penitenti incappucciati con le catene ai piedi, la Madonna e il corteo delle donne vestite di nero al suo seguito. E come negli ultimi anni, alla processione parteciperanno anche i monaci benedettini che canteranno in gregoriano un testo liturgico per il Venerdì Santo di grande suggestione e commozione. Nel pomeriggio, alle ore 15.45, la processione sarà preceduta, presso l’oratorio di Sant’Agostino Minore a Capolaterra, dalla “Sacra rappresentazione della passione di Cristo”, un’altra solenne rievocazione religiosa accompagnata dalla drammatizzazione del “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi, che sarà curata e interpretata dal GAD di Norcia, compagnia teatrale “Anna e Alberto FERRARI”.