di Gianfranco PARIS
Ho letto un pò divertito un comunicato con il quale le massime autorità della moribonda Provincia di Rieti annunciano di aver costituito un comitato per celebrare il 90° anniversario della nascita dell’Ente stesso che ricorre nel 2017. Ci sono tutti e si riuniranno il 28 aprile p.v. per discutere sul seguente tema: “Verso il 90° della Provincia di Rieti - per riflettere su ciò che è stato e su ciò che sarà”. Dal giorno nel quale il Governo MONTI dette una prima spallata alle province includendo la nostra tra le prime da eliminare, abbiamo assistito ad una decisa azione del Governo tesa ad eliminare i poteri reali delle proprie sedi territoriali trasferendoli a Viterbo e dall’altra ad una timida reazione solo verbale di tutti i nostri amministratori e della politica locale che praticamente hanno accettato per convenienza personale degli attuali padroni delle botteghe partitiche la situazione impostaci dal Governo.
Infatti, per due anni sono stati in silenzio accettando tutte le spoliazioni come se nulla fosse stato e solo di recente, a causa delle decisa presa di posizione del Comitato SiAmo Tutti Leonessa e di Rieti Virtuosa che hanno deciso di verificare che cosa ne pensasse la cittadinanza attraverso un referendum, sono stati costretti ad uscire alla scoperto manifestando la totale adesione alle decisioni del Governo e attestandosi su una linea di difesa che prefigura la totale subordinazione di quello che fu il territorio delle Provincia di Rieti alla istituenda Area Metropolitana di Roma. Il silenzio di costoro appare maledettamente grave se consideriamo che da sei mesi i Governatori dell’Umbria, delle Marche e della Toscana si incontrano e discutono di che fine faranno i loro territori - come giustamente hanno osservato i membri del Comitato SiAmo Tutti Leonessa in un loro recente comunicato - anche perché ad ottobre prossimo cesseranno per legge anche tutti i residui poteri l’Ente e rimarremo sospesi nel limbo fino alla nascita delle macroregioni, alle quali RENZI ha annunciato che metterà mani in contemporanea. In questa situazione accingersi a celebrare il 90° della nascita di una Provincia di Rieti in atto di estrema unzione con un comitato in pompa magna ha il sapore dell’umorismo e dell’accostamento dell’evento più che ad una festa ad un funerale vero e proprio!!
L’unica consolazione è che l’iniziativa del 28/4 p.v. è proposta dalla Associazione Storica per la Sabina e dall’Archivio di Stato di Rieti, che da anni svolgono una straordinaria azione di studio e conoscenza del nostro territorio, ma ho seri dubbi che il 28 si possa discutere seriamente che cosa è stata e che cosa potrà essere ancora la Provincia di Rieti da parte dei rappresentanti degli enti che fanno parte del Comitato promotore dal momento che fino ad oggi hanno sostenuto quasi tutti, senza curarsi di sapere come la pensa la cittadinanza, che la Sabina tutta dovrà rimanere al servizio della Area Metropolitana di Roma con uffici periferici che avranno tutti i poteri decisionali nella capitale, con ciò diventando tutta una borgata allargata fino ai monti dell’Appennino centrale dove la città di Roma possa scaricare tutte le sue negatività. Non capisco perché il giovane Sindaco reatino Simone PETRANGELI, che la maggioranza dei reatini elesse con la speranza che dopo il “secondo ventennio” si respirasse aria nuova, non si faccia promotore Lui di un Referendum per verificare cosa ne pensano i suoi amministrati.