di Gianfranco PARIS

Finalmente qualcosa si muove. Organizzato dal Movimento Rieti Virtuosa, sabato 5 novembre si svolgerà presso la sala conferenze dell’Hotel Serena di Rieti, in Via della Gioventù, un convegno che ha per tema: “Rieti Al bivio: estrema periferia di Roma o Umbria?”, con inizio dei lavori alle ore 15.00 fino alle ore 19.00. Si tratta di un tema di grande attualità tra i cittadini che da anni si interrogano se restare agganciati alla città di Roma, che dal dopoguerra ad oggi non ha fatto altro che fregarsene dei problemi della Sabina e del suo capoluogo. Ho interrogato in proposito molta gente su questo tema e francamente la stragrande maggioranza dei Sabini afferma con chiarezza che il territorio della Sabina reatina dovrebbe far parte della Regione Umbria. Il fatto è che la Regione Lazio fino ad oggi si è talmente disinteressata di noi a tal punto che il sistema elettorale escogitato per le elezioni regionali non ci concede nemmeno la possibilità di ottenere un nostro Consigliere regionale a Palazzo della Pisana. Una vera beffa incomprensibile e impossibile da digerire.

 

Ma, malgrado tutto questo, i politici eletti da noi, in Parlamento e nei comuni, e i partiti dai quali sono indicati, non sembrano essere interessati da questa anomalia, anzi hanno manifestato fino ad oggi la loro contrarietà. Una cosa inspiegabile che si può comprendere solo se si riflette sulla dipendenza di tutti questi signori dalle stanze del potere romano, dal quale traggono la loro legittimazione e le loro prebende. Personalmente, allo scopo di stimolare il dibattito pubblico sull’argomento, ho contribuito alla redazione del “Manifesto di Friozzu” nel quale, insieme con Massimo SPADONI di MEP Radio e Maurizio TERZETTI, opinionista di Perugia, abbiamo lanciato l’argomento in Sabina e in Umbria che per verità ha suscitato una buona eco sui mass media, ma poco tra i politici. Malgrado queste difficoltà è da tempo che il tema serpeggia tra la gente e finalmente Rieti Virtuosa ha raccolto il testimone e ha deciso di uscire allo scoperto organizzando un focus e tavola rotonda sui futuri scenari amministrativi a partire dalle criticità del nostro territorio. In quella sede volenterosi cittadini, ai quali soli è ormai lasciato di pensare in politica stante l’assordante silenzio degli eletti, parleranno delle criticità della Sanità reatina in relazione a quella umbra; delle comunicazioni, dei trasporti e della necessità di uno sviluppo raccordato con l’Umbria allo scopo di far capire a tutti che per uscire da nulla nel quale siamo piombati, soprattutto dopo la sparizione dell’Ente Provincia, è necessario affrancarsi dalla soffocante ingerenza della Città metropolitana di Roma di recente istituita, ed agganciarci ai fratelli umbri per poi essere accolti nella prossima programmata macroregione centrale a nord di Roma insieme alla Toscana, alla Provincia di Viterbo e magari anche alle Marche.

E’ per Rieti e la Sabina una questione di vita o di morte (civica naturalmente). Io oserei definirla oggi “La madre di tutte le battaglie politiche”, perché peggio di come siamo ridotti oggi non si potrebbe essere e se non usciamo da questa situazione non si potrà che peggiorare. Rieti Virtuosa ha dimostrato nei suoi cinque anni di vita di essere in questa città l’unico movimento civico degno di questo nome e come tale capace di portare avanti una battaglia politica così impegnativa, e i cittadini non debbono perdere l’occasione di sabato prossimo per far sentire la loro voce, portare il loro contributo e gridare forte che è arrivata l’ora di cambiare rotta con un deciso colpo di timone. Il convegno del 5 novembre deve rappresentare per la storia della Sabina la data delle riscossa dei cittadini contro l’ottusità e la cecità del potere.